MotoGP
Suzuki tornerà in MotoGP dal 2027?
Suzuki sembra pronta al ritorno in MotoGP nel 2027, come confermato dalle parole del Presidente e da altri indizi. Ma succederà?

Una delle notizie venute fuori con più insistenza nel periodo intercorso tra la prima e la seconda tappa del mondiale 2025 è proprio questa. La Suzuki sembrerebbe pronta a tornare in MotoGP a partire dal 2027, dopo averla abbandonata improvvisamente a fine 2022. Una serie di indizi portano in questa direzione, ma alla fine questo ritorno ci sarà?
Suzuki in MotoGP dal 2027? Sarebbe l’anno perfetto
Sicuramente, in quanto a tempismo, il 2027 è l’anno perfetto per un grande ritorno. Ricordiamo infatti che, proprio in quella stagione, ci sarà un importante cambio regolamentare, che potrebbe di fatto azzerare i valori presenti in pista. Potrebbe infatti essere proprio quello il primo anno in cui il dominio di Ducati sul motomondiale verrà messo in bilico.
Una stagione in cui ci saranno cambiamenti molto grossi, che riguarderanno anche aerodinamica e motore. Quest’ultimo tornerà ad essere a 850cc, a differenza degli attuali 1000cc. Potendo concentrare tutti i propri sforzi su questo progetto, a differenza degli altri, che nel frattempo saranno impegnati a portare avanti il 2026 al meglio, le potenzialità della casa giapponese sono alte.
La squadra potrebbe sicuramente replicare le ottime cose fatte vedere negli ultimi anni di MotoGP. Ricordiamo infatti che, dopo aver ottenuto le prime vittorie tra 2018 e 2019, con Vinales e Rins, nel 2020 arrivò addirittura la vittoria del mondiale piloti con Joan Mir. Una competitività rimasta alta fino alla fine, basti pensare che lo stesso Rins, a Valencia, nel ballo d’addio di Suzuki, vinse quella gara. Dopo aver vinto poche settimane anche il GP di Phillip Island.
Il ritorno sul mercato della GSX-R
Tra i vari indizi che sono circolati sulla questione, ci sarebbe anche questo. La Suzuki ha dichiarato di voler mettere sul mercato la GSX-8R. La nuova versione delle GSX-R, la moto sportiva del marchio Suzuki, verrebbe lanciata a 3 anni di distanza dall’ultima. Il prototipo venne infatti rimosso proprio in concomitanza con la chiusura del reparto corse e, di conseguenza, con la fine delle competizioni.
Un reparto che sarebbe in procinto di essere riaperto, sempre secondo voci trapelate direttamente dal mondo Suzuki. In un progetto che verrebbe coinvolte, oltre alla MotoGP, anche la leggendaria 8 ore di Suzuka e la SBK. Insomma, tutto sembra essere apparecchiato per lo storico ritorno del marchio alle competizioni. Sarebbe una storia bellissima che farebbe bene all’intero movimento, ma c’è ancora un’importante nodo da sciogliere.
Ritorno in MotoGP del 2027? Il caso del 2022
Rispetto ad altri due grandissimi marchi motoristici, come Honda e Yamaha, Suzuki ha sempre seguito una filosofia diversa. Per i primi due, il mondo delle competizioni motoristiche è sempre stato una priorità assoluta, per la casa di Hamamatsu invece no. Un esempio concreto riguarda proprio le tempistiche e i modi con cui, nel 2022, venne presa la decisione di chiudere il reparto corse.
Nonostante le rassicurazioni del presidente dell’epoca, Osamu Suzuki, alla fine il marchio, nel bel mezzo del mondiale, optò per il no. Una decisione che spiazzò l’intero reparto corse dell’epoca, compreso Shinichi Sahara, che all’epoca ne era il capo e venne tenuto all’oscuro di tutto fino alla fine. Ma se anche il Presidente dava rassicurazioni, chi prese quella decisione?
In Suzuki l’ultima parola spetta al Board
La causa scatenante dell’improvvisa volontà del marchio di tornare a gareggiare è una: la morte di Osamu Suzuki e il conseguente allontanamento delle figure a lui più vicine. Il vecchio organigramma era composto infatti da persone che, come anticipato, non vedevano nelle gare una priorità assoluta. Adesso invece, con l’ascesa di Toshihiro Suzuki al ruolo di Presidente e l’inserimento di altre figure, la filosofia è leggermente cambiata.
Da qui le dichiarazioni, rilasciate proprio dallo stesso Toshihiro, di fine 2024, quando aveva mostrato i primi segnali di apertura a quest’ipotesi. C’è però un’altra figura, che è la più importante di tutte e a cui spetta l’ultima parola, ovvero il Board. Quest’ultimo, nel prendere le decisioni finali, risponde a logiche prettamente automobilistiche, sotto l’influenza di Toyota.
Alla luce delle notizie che stanno circolando negli ultimi giorni, sembra essere proprio lui l’ultimo elemento in grado di contrapporsi al ritorno di Suzuki in MotoGP dal 2027.