Auto
Così Lamborghini immagina il suo futuro: la concept Manifesto è pura arte
Svelata a Sant’Agata Bolognese, per i vent’anni del Centro Stile, la Lamborghini Manifesto, un esercizio di stile che anticipa il futuro del design del marchio. Mitja Borkert: «Un’idea per i prossimi vent’anni»

Nel corso di un evento esclusivo a Sant’Agata Bolognese, voluto per celebrare i vent’anni del Centro Stile, Lamborghini ha svelato la Lamborghini Manifesto. Si tratta di una concept car futuristica che rappresenta un’anticipazione del linguaggio estetico destinato a caratterizzare le supercar della Casa del Toro dei prossimi anni.
Alla serata era presente anche 1000 Cuori Motori, testimone di una presentazione tanto scenografica quanto simbolica per la direzione creativa del marchio.
Un esercizio di stile senza compromessi
La Manifesto nasce come pura espressione di design, senza finalità produttive o tecniche. Come ha sottolineato Mitja Borkert, direttore del Centro Stile Lamborghini: «Si tratta semplicemente di un esercizio di stile, senza altre finalità se non quella di tracciare il futuro del design da qui a vent’anni». Ne scaturisce una biposto essenziale nelle forme e radicale nelle proporzioni: ruote esposte, parabrezza e tetto bassissimi e una grande cupola in vetro a doppia gobba sopra i due sedili.
Assenti portiere e specchietti retrovisori, a favore di una visione quasi scultorea dell’automobile. La firma luminosa a Y, elemento distintivo di Lamborghini, si ritrova nei fari anteriori e posteriori, confermando la continuità con il DNA visivo del marchio.
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Lamborghini Manifesto, una scultura che parla di domani
La Manifesto è presentata in una vivace tonalità di giallo, che esalta giochi di luce e superfici tese. Il frontale è basso e tagliente, con fari triangolari e prese d’aria scolpite; il posteriore è dominato da un enorme diffusore e dai fanali a Y, mentre le ruote di grandi dimensioni restano volutamente a vista per enfatizzarne il carattere estremo.
Lamborghini non ha fornito alcuna informazione sulla motorizzazione o su specifiche tecniche: l’assenza di terminali di scarico fa pensare a suggestioni elettriche, mentre gli ampi sfoghi d’aria posteriori evocano soluzioni più tradizionali. La chiave di lettura resta una sola: una scultura concettuale, non un prototipo funzionale.

La vista frontale della Lamborghini Manifesto (© Mitja Borkert / Instagram)
Un Manifesto d’intenti
Più che un’auto, la Lamborghini Manifesto è una dichiarazione d’intenti: la volontà di continuare a sperimentare, di guardare avanti e di definire le tendenze anziché seguirle. È l’essenza dello spirito Lamborghini: audace, visionario e fedele alle proprie radici.

La vista del retrotreno della Lamborghini Manifesto (© Mitja Borkert / Instagram)