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Lamborghini celebra i vent’anni del Centro Stile. Il fondatore de Silva: «L’identità può salvare l’industria europea»
Siamo stati alla celebrazione dei vent’anni del Centro Stile Lamborghini. Un evento unico per celebrare dove viene conservato il DNA della Casa del Toro. E c’è stato il tempo per qualche frecciatina…

Lamborghini ha festeggiato i vent’anni del Centro Stile, un traguardo chiave per il marchio di Sant’Agata Bolognese. Lo ha fatto con un evento dedicato a giornalisti e designer che ha ripercorso due decenni di rivoluzione estetica e di identità visiva. 1000 Cuori Motori era presente, e vi raccontiamo com’è andata.
La nascita del Centro Stile: intuizione e coraggio
Nato nei primi anni Duemila e inaugurato ufficialmente nel 2005, il Centro Stile Lamborghini è stato il primo dipartimento interno di design per un costruttore di super sportive. L’idea, fortemente voluta da Walter de Silva, allora responsabile del design del Gruppo Audi, puntava a radicare la creatività accanto alla fabbrica, nel cuore della Motor Valley, per trasformare il design in linguaggio, cultura e prodotto.
«Non fu semplice convincere i vertici del Gruppo», ha ricordato de Silva. «Dimostrarono coraggio e lungimiranza nel decidere di spostare in Italia il centro della progettazione, così che le menti creative potessero respirare la cultura e lo stile del nostro Paese».
De Silva ha poi raccontato la sua filosofia progettuale, fondata sull’esperienza e sulla continuità: «Il design non è solo mostrare. È qualcosa che viene da dentro, dallo stomaco e dal cuore. È raccontare una storia. Bisogna conoscere il passato e il presente per disegnare il futuro».

Walter de Silva (© Lamborghini)
Vent’anni del Centro Stile Lamborghini, Borkert: «È il DNA Lamborghini»
Il panel principale, moderato da Tim Bravo, responsabile comunicazione Lamborghini, ha messo a confronto de Silva e Mitja Borkert, attuale direttore del design, tracciando una traiettoria chiara: dalla fondazione del Centro Stile al linguaggio contemporaneo del marchio.
«Non seguiamo le tendenze, le creiamo», ha detto Borkert. «La nostra forza è l’audacia di trasformare l’impossibile in realtà. Il Centro Stile è il DNA Lamborghini: il luogo dove ingegneria e passione si incontrano, e dove ogni linea nasce con una funzione e un’emozione. Progettiamo auto che devono sorprendere, emozionare e restare impresse».

I designer del Centro Stile Lamborghini (© 1000 Cuori Motori)
De Silva attacca: «La storia e l’identità possono salvare l’industria europea. Basso livello dei manager»
De Silva ha ampliato la riflessione sul ruolo del design e dell’Europa nel futuro dell’auto: «La storia e l’identità è l’unica cosa che abbiamo che può fermare l’industria cinese. Dobbiamo difendere l’industria europea, ora invece stiamo seguendo chi copia. Dobbiamo tornare guidare nel design e nell’industria.
Oggi il livello del top management non è abbastanza alto, è sottoterra! Dove sono Maserati, Alfa Romeo, Lancia? Guardano solo il denaro, ma seguendo solo quello non si fanno le decisioni giuste. E se dicessi ciò che penso in italiano (la conferenza era tenuta in inglese, data la platea internazionale, nda) sarei ancora più duro».
Il designer lombardo ha aggiunto: «Non c’è bisogno di spiegare il design. Alle presentazioni, o è bella o no. Se un designer si mette a spiegare un design, parte dalla posizione sbagliata».
Anche Borkert ha richiamato il tema dell’autenticità del brand e della responsabilità dei designer in un mercato spesso omologato. «Dobbiamo tornare al punto che, se metti due auto di fianco, si riconosca subito il brand. Noi designer siamo responsabili, ma dobbiamo avere il coraggio di dire basta a queste copie».
Miura, Countach, Sesto Elemento: icone in mostra per i vent’anni del Centro Stile Lamborghini
A fare da cornice alla ricorrenza, il viale Ferruccio Lamborghini è diventato una galleria a cielo aperto con oltre trenta modelli provenienti dal Museo Lamborghini. Accanto alle storiche Miura e Countach, spazio a concept e one-off che hanno segnato una rotta: la Concept S (barchetta su base Gallardo), la Sesto Elemento, la Lanzador (primo concept full-electric), la Asterion ibrida plug-in.
All’interno del Museo trovavano posto la futuristica Terzo Millennio, la Vision GT pensata per il videogioco Gran Turismo e la spettacolare Egoista, rientrata per l’occasione a Sant’Agata.

La Lamborghini Sesto Elemento (© 1000 Cuori Motori)
Borkert sull’IA: «Futuro digitale, ma l’anima resterà umana»
Dal binomio tra ingegneria e design nasce un linguaggio riconoscibile: linee tese, geometrie essenziali, motivi esagonali, suggestioni aeronautiche. Dalla Murciélago alla Gallardo, dalla Aventador alla Revuelto, passando per Sián e Countach LPI 800-4, il Centro Stile ha trasformato la potenza in forma e la tecnologia in emozione.
Guardando ai prossimi anni, Borkert ha indicato una rotta chiara sul ruolo degli strumenti digitali: «L’intelligenza artificiale potrà aiutarci a generare idee e visualizzazioni, ma la decisione finale resterà sempre umana. Il futuro sarà digitale, ma l’anima resterà umana».
20 anni Centro Stile Lamborghini – 03/10/2025 – © 1000 Cuori Motori