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BoP, Balance of Performance: che cos’è e come funziona

Il BoP o Balance of Performance regola l’equilibrio prestazionale nel WEC, IMSA e nei vari campionati per prototipi o GT. Scopri come funziona

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Le Ferrari 499P in partenza a Imola nel 2024 (© Ferrari)
Le Ferrari 499P in partenza a Imola nel 2024 (© Ferrari)

Il Balance of Performance, meglio conosciuto con l’acronimo BoP, è uno degli strumenti più discussi e controversi del motorsport contemporaneo. Pensato per livellare le prestazioni tra vetture con caratteristiche tecniche differenti, il BoP è diventato un elemento centrale in molte delle principali competizioni endurance e GT, dal FIA World Endurance Championship (WEC) fino ai campionati nazionali. Ma come funziona davvero?

BoP nel FIA WEC: un equilibrio delicato tra Hypercar e LMGT3

Nel FIA WEC, il BoP è un pilastro fondamentale per mantenere competitivo il confronto tra costruttori e vetture con filosofie progettuali molto diverse. La categoria Hypercar, che accoglie sia prototipi LMH sia LMDh, rappresenta il banco di prova più complesso. Per garantire parità di prestazioni, la FIA e l’Automobil Club de l’Ouest, organizzatore del campionato, intervengono su parametri quali peso minimo, potenza massima, e tempi di attivazione del sistema ibrido (per le LMH ibride). La curiosità è che, nel WEC, i team non possono rilasciare dichiarazioni pubbliche inerenti il BoP.

Accanto alle Hypercar, il 2024 ha visto l’esordio della classe LMGT3, che ha preso il posto della GTE dal 2024. Anche qui il Balance of Performance è centrale, dato che le vetture derivano da modelli di serie e presentano differenze marcate in termini di motore, peso, aerodinamica e trazione.

La gestione del BoP nella LMGT3 viene effettuata su base dinamica e si aggiorna regolarmente in base ai dati raccolti in pista e via simulazione. In questo contesto, la trasparenza e la coerenza nelle decisioni sono fondamentali per mantenere la credibilità del campionato.

Le auto protagoniste della 24 Ore di Le Mans nel 2024 (© FIA WEC)

Le auto protagoniste della 24 Ore di Le Mans nel 2024 (© FIA WEC)

Il Balance of Performance nell’IMSA

Nel campionato IMSA WeatherTech SportsCar Championship, il Balance of Performance è gestito direttamente dall’organizzazione in collaborazione con i costruttori, tramite l’analisi dei dati raccolti in gara e nei test. Le modifiche al BoP vengono applicate regolarmente sia nella classe GTP, composta da vetture LMDh e LMH, sia nelle classi GTD e GTD Pro, dove corrono modelli GT3. I parametri più frequentemente regolati includono peso minimo, potenza massima, pressione di sovralimentazione e capacità del serbatoio.

La partenza della 12 Ore di Sebring 2025 (© IMSA)

La partenza della 12 Ore di Sebring 2025 (© IMSA)

Il Balance of Performance nel GT World Challenge Europe

Il GT World Challenge Europe, organizzato da SRO Motorsports Group, è uno dei palcoscenici più competitivi del panorama GT3 mondiale. Qui il BoP è applicato con un approccio scientifico e centralizzato da SRO stessa, tramite l’analisi dei dati GPS, dei tempi sul giro e di altri parametri raccolti in tempo reale. A differenza di quanto avviene nel WEC, il sistema SRO prevede aggiornamenti frequenti e personalizzati a seconda del circuito, della configurazione aerodinamica e delle condizioni ambientali.

L’adozione di un BoP dettagliato consente di vedere marchi come Mercedes, Audi, Lamborghini, BMW, Porsche e Ferrari battagliare sul filo dei centesimi. Tuttavia, anche in questo caso non mancano le polemiche, soprattutto quando una modifica al BoP sembra penalizzare o favorire in modo eccessivo una vettura rispetto alle altre.

Lo schieramento dei costruttori nella GT World Challenge 2025 (© GT World Challenge)

Lo schieramento dei costruttori nella GT World Challenge 2025 (© GT World Challenge)

ELMS e campionati minori: uniformità e sostenibilità

Nell’European Le Mans Series (ELMS), il Balance of Performance segue criteri simili a quelli del WEC per la classe LMGT3. Nei campionati GT nazionali, il BoP è gestito da organizzatori locali o federazioni nazionali.

In competizioni come l’International GT Open, l’ADAC GT Masters o il GT Italiano, il BoP rappresenta un compromesso tra competitività e contenimento dei costi. Anche qui i parametri variano: dal peso zavorra alla restrizione dell’aspirazione, fino alla gestione della pressione turbo. La difficoltà principale rimane quella di trovare un equilibrio tra il valore tecnico delle vetture, per garantire la competitività di tutti.

In questi campionati, talvolta esiste anche un success ballast, che è una cosa leggermente diversa. Significa dare un handicap di tempo o di peso a una vettura dopo una vittoria o un risultato positivo. Ma questa è un’altra storia.

Una partenza di una gara del GT Italiano 2024 a Monza (© ACI Sport)

Una partenza di una gara del GT Italiano 2024 a Monza (© ACI Sport)

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