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GTWCE | 24H Spa 2024, l’incidente all’Eau Rouge è una lezione di sicurezza
L’incidente all’Eau Rouge nella 24H Spa 2024 ha evidenziato gravi problemi di sicurezza. L’approccio dei piloti non è più accettabile.
Nella quarta ora della 24H Spa 2024, un incidente all’imbocco della curva Eau Rouge ha coinvolto le vetture di Christian Hook, Nicolas Baert e Adrian D’Silva, sollevando serie preoccupazioni sulla sicurezza in pista.
Fortunatamente, tutti i piloti sono usciti illesi, ma la dinamica dell’incidente ha messo in luce gravi e inaccettabili falle nella gestione delle situazioni di pericolo da parte dei piloti. In altre parole: tanti di loro, quando abbassano la visiera, non si ricordano che le bandiere gialle non sono state inventate per creare un miglior colpo d’occhio a favor di telecamere. E il “non le ho viste” quando si tratta di sicurezza e quando c’è una vettura in traiettoria, è una scusa che non regge.
24H Spa 2024, l’incidente all’Eau Rouge
In pista come nel lavoro di tutti i giorni, il termine ‘sicurezza’ è spesso abusato, ma raramente messo in pratica con efficacia. Non è questione di Italia o di altri Paesi, è una questione culturale generale. La 24H Spa 2024 e l’incidente all’Eau Rouge ne sono la dimostrazione.
Durante la quarta ora di gara, una collisione tra l’Aston Martin Comtoyou di Baert e la Ferrari Rinaldi Racing di Hook ha innescato una serie di eventi che hanno portato al coinvolgimento della Porsche Earl Bamber Motorsport di D’Silva. Mentre i marshal, o commissari di percorso che dir si voglia, segnalavano il pericolo con le bandiere gialle, almeno una decina di piloti a centro gruppo hanno continuato a mantenere alta velocità.
Lo stesso ha fatto D’Silva, centrando però la Ferrari 296 GT3 di Hook ferma in pista, che ha colpito il muro dei vecchi box incendiandosi nella parte posteriore. Una dinamica che, oltre ai piloti stessi, ha messo a rischio l’incolumità anche di diversi addetti ai lavori che stavano operando nei pressi del teatro dell’incidente.
L’incidente dell’Eau Rouge alla 24H Spa 2024 (YouTube GT World)
Finchè vedrai sventolar bandiera gialla… vai piano!
L’incidente all’Eau Rouge della 24H di Spa 2024 ha evidenziato una tragica verità, lapalissiana per gli addetti ai lavori che da tempo avvertono una spiacevole abitudine. Alcuni incidenti avvengono non tanto per eventuali mancate segnalazioni da parte dei commissari presenti a bordo pista, ma per il mancato rispetto delle prescrizioni da parte dei piloti.
Le bandiere gialle, in questo caso doppie, per segnalare un ostacolo all’interno della pista e non solamente nella via di fuga, vengono utilizzate sia sventolando i drappi agitati dai marshall che sugli schermi LED. Nonostante ciò, vengono di frequente bellamente ignorate da molti piloti.
È stato questo il caso. D’Silva e i colleghi che lo hanno preceduto hanno messo in pericolo la vita di Hook e di altri addetti ai lavori. D’Silva è colui che ha rischiato più grosso, tra i piloti trasgressori del regolamento. Questo comportamento negligente solleva la questione dell’adeguatezza delle penalità per la mancata riduzione della velocità: sono sufficientemente severe?
Una lezione da imparare una volta per tutte
La sicurezza in pista deve essere prioritaria in ogni competizione. La 24H Spa 2024 e l’incidente all’Eau Rouge ci insegna che, oltre alle regole scritte, è fondamentale che i piloti rispettino il codice non scritto della prudenza. La mancata osservanza delle segnalazioni di pericolo non solo mina l’integrità della gara stessa, ma soprattutto mette a rischio vite umane.
È urgente un riesame delle procedure di sicurezza e delle sanzioni per chi non rispetta le bandiere gialle e le doppie gialle. Straccio della licenza? Forse è eccessivo, ma una sospensione per il resto della stagione sarebbe auspicabile, sia per D’Silva che per chi gli ha dato il “buon” esempio, sfrecciando a destra e a sinistra della Ferrari 296 GT3.
L’importanza delle misure di prevenzione
Per migliorare la 24H Spa 2024 incidente Eau Rouge, è necessario adottare misure più rigide. L’uso dei trasponder o della telemetria per monitorare la velocità nei punti critici e l’introduzione di penalità automatiche per chi non rallenta adeguatamente potrebbero essere soluzioni efficaci. Inoltre, una maggiore formazione dei piloti sulla gestione delle situazioni di pericolo potrebbe contribuire a ridurre il rischio di incidenti gravi.
“Motorsport is dangerous” non deve essere una scusa per fregarsene della sicurezza
L’incidente della Spa 24 Ore ci ricorda quanto sia fragile la linea tra competizione e tragedia. La 24H Spa 2024 e il drammatico incidente all’Eau Rouge ci ricordano che la sicurezza non deve mai essere compromessa. Ogni punto debole, come questo, deve essere trasformato in azioni concrete per prevenire futuri incidenti. Solo così possiamo si può arrivare a garantire che la passione per il motorsport non si trasformi mai in un lutto.
“Motorsport is dangerous”, vero. Ma se lo facciamo diventare meno “dangerous”, magari la prossima gara riusciamo a correrla, a vederla, a supportarla… In poche parole: la sicurezza non è un concetto vuoto e retorico, ci consente di continuare a vivere al meglio la nostra grande passione.