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Valentino Rossi è stato vicinissimo a un sedile nella 500 Miglia di Indianapolis 2026 con la McLaren
Clamorosa indiscrezione: la McLaren era pronta a offrire un sedile a Rossi per la storica gara americana, ma le tempistiche non lo hanno permesso

Un’incredibile suggestione è stata a un passo dal diventare realtà. Come riportato da Jenna Fryer del giornale americano AP Sports, la McLaren era decisa a offrire un sedile a Valentino Rossi per la Indy 500 del 2026; l’interesse era reciproco, ma per questioni di calendario non è stato possibile andare fino in fondo.

Valentino Rossi è stato vicino a trovare un accordo con McLaren per correre nella Indy 500 2026 (© FIA WEC – DPPI)
Valentino Rossi è stato vicino alla Indy 500 con McLaren
Zak Brown, CEO della McLaren, aveva scatenato la fantasia dei tifosi a seguito di un’intervista rilasciata qualche mese fa al giornale IndyStar: «Abbiamo un asso nella manica. Sarebbe davvero fantastico se si realizzasse. Sarebbe incredibile, gigantesco».
In quel periodo, il team Arrow McLaren di IndyCar era alla ricerca di un pilota per rimpiazzare il partente Kyle Larson in vista della 500 Miglia di Indianapolis 2026. Non era chiaro chi fosse il nome a cui si riferiva Brown, ma molti sospettavano fosse europeo. Alla fine, le supposizioni si sono esaurite questo giovedì, quando la squadra ha annunciato che sarà l’esperto Ryan Hunter-Reay a portare la vettura #31 sull’ovale dell’Indiana.
Poco dopo, la giornalista Jenna Fryer di AP Sports, molto vicina agli ambienti dell’IndyCar, ha rivelato un clamoroso retroscena. Il pilota di cui parlava Zak Brown sarebbe stato proprio il nove volte campione del mondo di motociclismo Valentino Rossi. Assicurarsi le prestazioni del #46 sarebbe stato un colpaccio dal punto di vista mediatico, ma non è stato possibile.
Incastri di calendario
Per il “Dottore” non sarebbe stata la prima volta su un ovale: nel 2013 provò una vettura della NASCAR Xfinity Series al Charlotte Motor Speedway. Per rendersi idoneo alle qualificazioni per la classica corsa americana, Rossi dovrebbe prendere parte a un rookie test su un ovale.
Tutto sarebbe sfumato per uno sfortunato intreccio di calendario. La Indy 500 si svolge pochi giorni dopo i test per la 24 Ore di Spa del GTWCE. Probabilmente, è stata questa concomitanza a rendere impossibile l’organizzazione del debutto di Vale su una monoposto d’oltreoceano.
Tony Kanaan, team principal di Arrow McLaren, ha quindi ripiegato su Hunter-Reay. Il 44enne della Florida è un’alternativa di lusso: vittorioso nel 2014, ha dimostrato anche nell’ultima edizione della Indy 500 di essere ancora competitivo. Prima di un problema al pit stop, era in lotta per le posizioni di testa a bordo della Dallara-Chevrolet del team Dreyer & Reinbold Racing.
Sogno quindi sfumato, o quantomeno rimandato, per Valentino. Nel frattempo però, Rossi si è tolto una bella soddisfazione a Indianapolis, vincendo la 8 Ore dell’Intercontinental GT Challenge con la BMW del team WRT al fianco di Charles Weerts e Kelvin Van der Linde.

Charles Weerts, Valentino Rossi e Kelvin Van der Linde dopo il trionfo nella 8 Ore di Indianapolis (© Intercontinental GT Challenge)









