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Yifei Ye: «Vincere Le Mans con Ferrari è stato un sogno»
«Nel 2023 ha vinto la #51, l’anno scorso la #50, quest’anno dicevamo che era il turno della #83. Ma non è facile arrivarci. In gara servono velocità, determinazione e anche un po’ di fortuna».

da Le Mans – Dopo il trionfo alla 24 Ore di Le Mans 2025, il pilota cinese Yifei Ye ha condiviso le proprie emozioni con i media, visibilmente emozionato per un successo storico. Insieme a Robert Kubica e Phil Hanson, Ye ha conquistato la vittoria assoluta con la Ferrari 499P #83 privata di AF Corse, firmando una pagina indimenticabile nella storia del motorsport cinese. Di seguito, le sue dichiarazioni raccolte nel post-gara ai media.
La gara della vita: tra intensità e consapevolezza
Dopo aver tagliato il traguardo in prima posizione, Ye ha descritto una corsa condotta sempre al limite, vissuta con la tensione tipica di chi sa quanto sia fragile un sogno a Le Mans. «Serve anche un pizzico di fortuna e quest’anno era con noi. È stata una gara davvero tosta, praticamente una qualifica continua per tutta la corsa. Ma sono molto felice di poter portare a casa, con il team Ferrari AF Corse, la terza vittoria consecutiva. Sono davvero felice, apprezzo tantissimo il lavoro fatto dall’equipaggio. Non so davvero cosa dire».
Il traguardo: solo allora la certezza
Alla domanda su quando ha realmente creduto nella vittoria, il pilota ha ammesso quanto Le Mans possa cambiare in un attimo, fino all’ultimo metro. «Penso che ci metterò un po’ di tempo a realizzare davvero tutto quello che è successo oggi. Per la mia esperienza, so che finché non tagli il traguardo non puoi mai essere sicuro di nulla. Quando abbiamo effettuato l’ultimo pit stop ed eravamo ancora davanti, ho capito che se avessimo fatto bene gli ultimi giri, saremmo rimasti lì. Abbiamo incrociato le dita. È stata una gara senza molte safety car, credo una sola, e questo ha reso tutto ancora più impegnativo».
Una 24 Ore senza respiro
Ye ha confermato che l’assenza di interruzioni ha trasformato la gara in uno sforzo prolungato e logorante, sia per i piloti che per i box. «Sì, è stata una gara lunga. Abbiamo spinto tantissimo, ogni stint è stato come una qualifica, non c’erano neutralizzazioni su cui contare. Dovevamo fare la differenza in pista, giro dopo giro. Dal punto di vista fisico e mentale è stato durissimo, anche per l’equipaggio, che ha dovuto rimanere concentrato per tutta la durata della corsa. Penso che tutti ci siamo meritati qualche giorno di vacanza».

Il podio della 24 Ore di Le Mans 2025 (© DPPI – ACO)
Undici anni di sacrifici per un sogno
Il successo è stato ancora più toccante considerando il lungo percorso di vita del pilota cinese, che ha lasciato casa a soli 14 anni per inseguire il proprio sogno in Europa. «Me ne sono andato di casa a 14 anni, per inseguire il sogno di diventare pilota professionista. Mai avrei immaginato di arrivare a vincere Le Mans con Ferrari. Ho fatto tanti sacrifici e affrontato molte difficoltà, ma oggi posso dire che ne è valsa la pena. Ho vissuto a pochi passi dal ristorante Terre Rouge, conoscevo il circuito come le mie tasche. Averlo vinto oggi è indescrivibile».
Un simbolo per la Cina e per la nuova generazione
Interrogato sul significato di questa vittoria per il suo Paese, Ye ha voluto lanciare un messaggio forte alle nuove generazioni cinesi che sognano una carriera nel motorsport. «Quando avevo 14 anni conoscevo già la 24 Ore di Le Mans. In Cina è una gara famosa. Insieme al GP di Monaco e alla 500 Miglia di Indianapolis, è una delle tre gare più conosciute al mondo. Non pensavo di poterla vincere, tantomeno con Ferrari. Mio padre, alla mia età, non vedeva nemmeno auto in strada; diventare un pilota era un’utopia. Spero che la mia storia possa ispirare altri giovani piloti cinesi a inseguire il loro sogno».
L’anno della #83: una vittoria scritta nel destino
Ye ha concluso sottolineando come questa vittoria fosse il frutto di un lungo processo, fatto di costanza e convinzione nei propri mezzi, oltre che di determinazione del team.
«Nel 2023 ha vinto la #51, l’anno scorso la #50, quest’anno dicevamo che era il turno della #83. Ma non è facile arrivarci. Ci sono venti macchine fortissime. In gara servono velocità, determinazione e anche un po’ di fortuna. Questa volta avevamo tutto. E, onestamente, ancora faccio fatica a crederci».