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Robert Kubica: «Mi sono innamorato di Le Mans. Questa gara mi ha dato e tolto tanto»

«Credo che sia una grande giornata per me. Devo dire grazie ai miei tifosi, che mi hanno sostenuto nei momenti belli e brutti della mia vita e della mia carriera».

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Robert Kubica, vincitore della 24 Ore di Le Mans 2025
Robert Kubica, vincitore della 24 Ore di Le Mans 2025 (© DPPI - ACO)

da Le MansRobert Kubica ha finalmente conquistato la 24 Ore di Le Mans 2025, scrivendo una pagina indimenticabile della propria carriera. Il successo è arrivato con la Ferrari 499P #83 privata di AF Corse, e il pilota polacco ha raccontato le sue emozioni con grande sincerità nella conferenza stampa e in un incontro con i media dopo la gara.

Una vittoria attesa quattro anni: «È un giorno speciale»

«Sì, certo, è un giorno speciale. Vincere Le Mans era un obiettivo da quando ho iniziato a correre qui nel 2021. Mi sono davvero divertito alla mia prima Le Mans, anche se è finita nel modo probabilmente più drammatico, perdendo la vittoria in LMP2 all’ultimo giro. Questa vittoria è sicuramente molto speciale, e sinceramente non me l’aspettavo».

In una giornata come questa non poteva mancare un pensiero per i tifosi, che lo hanno sempre sostenuto. «Credo che sia una grande giornata per me. Devo dire grazie ai miei tifosi, che mi hanno sostenuto nei momenti belli e brutti della mia vita e della mia carriera. Penso che anche per loro sarà una giornata speciale e spero che possano goderne.»

Una gara lunghissima

Le dieci ore alla guida non erano previste per Robert, che però si è adattato a quanto chiesto dal team. «Dieci ore al volante? Non era previsto. Quando sono salito in macchina mancavano cinque stint. Non pensavo che avrei finito la gara, ma faccio quello che mi viene detto. Penso che il contributo più grande l’ho dato all’inizio della gara, quando siamo passati da decimi a primi, con tanti sorpassi e lotte. Sapevo che dovevo rischiare un po’, e ha funzionato».

La 24 Ore di Le Mans è una gara estenuante in cui bisogna trovare il compromesso perfetto tra il rischio e la gestione dei vari momenti. Alla fine comunque anche cercare di riposare tra uno stint e l’altro e importante, ma Robert ci è riuscito poco e questo non lo ha certo destabilizzato. «In una gara di 24 ore non sai mai cosa può succedere. Quando sei in testa devi mantenere un equilibrio. È facile fare un errore e buttare tutto via. Sono felice di aver completato quei cinque stint senza errori. Probabilmente non dormo da 38 ore, o ho dormito solo un’ora».

Nella sua carriera ha vinto tanto e in diverse discipline, e anche se ad oggi la vittoria più importante per Robert non è una di quelle ottenute in pista, mala battaglia vinta contro i suoi dubbi dopo l’incidente nei rally e l’infortunio al braccio. «Se devo dire qual è la cosa più importante che ho ottenuto nella mia vita, non riguarda le corse, ma è la battaglia che ho vinto con la mia mente. Superando i limiti che mi ero posto dopo l’incidente. È stata veramente dura».

Le Mans nel cuore: «Mi sono innamorato della corsa»

L’atmosfera che si crea a Le Mans è speciale. Una corsa leggendaria che ti fa provar emozioni uniche. «Quando sono venuto qui la prima volta avevo 35 anni, e mi ha riportato ai giorni del karting. Mi sono innamorato di Le Mans. Ricordo che nel 2021 dissi al mio compagno di squadra Louis: “Se vinco, non torno più”. L’ho detto anche due giorni fa a un amico in Ferrari. Lui mi ha detto: “Non succederà mai.” Io ho risposto: “Se vinco, torno a correre nei rally.”».

«Questa gara mi ha dato tanto, mi ha tolto nel 2021, ma anche restituito emozioni che provavo da bambino. Questo posto è speciale, a prescindere dal risultato».

Una gioia che però non traspare completamente. Sintomo di un trionfo ancora da assimilare. «Non me la sono goduta nemmeno quando ho vinto in Formula 1. Forse me la godrò domani. Ora sono stanco, ho dormito due ore nelle ultime 38, ma tra poco provo a bere una Coca-Cola e una Red Bull e forse il cervello si accende e me la godo».

L'equipaggio della #83 in trionfo a Le Mans

L’equipaggio della #83 in trionfo a Le Mans (© DPPI – ACO)

Le parole chiave della gara? Rischio e gestione

L’incubo dell’ultimo giro del 2021 è ancora ben chiaro nella mente di Robert, così come di Ye (compagno del polacco in quella stagione in LMP2. ndr). «Dopo la lezione del 2021, sapevamo che solo un guasto ci poteva togliere la vittoria. È stata una gara lunga, ma l’ultima parte era parecchio in controllo. Finalmente siamo riusciti a finire quell’ultimo giro che nel 2021 non riuscimmo a completare».

Nell’ultimo stint il cambio gomme non era previsto, ma avere gomme nuove era una precauzione da tenere di conto, per non rischiare nulla negli ultimi minuti. «Il set nuovo a fine gara era precauzione. Potevamo finire con un triplo stint, ma ho cercato di aprire più gap possibile anche per avere margine. Una gomma nuova ti dà più prestazioni e sicurezza, e mi ha dato più confidenza nel poter finire la gara».

Chi invece temeva di più Kubica? Nessun avversario. Questo perché era consapevole del suo ritmo e della performance che poteva tenere. «Se devo essere sincero, nessuno dei due (né Porsche né Ferrari, ndr) mi preoccupava. Quando c’era bisogno penso che il mio ritmo l’ho fatto vedere, poi ho solo gestito, mantenendo le gomme in buono stato per ogni evenienza

La Triple Crown? «Meglio il mondiale rally»

Ora che ha vinto Le Mans, mancherebbe solo la 500 Miglia di Indianapolis per completare l’iconica Triple Crown. Robert però sembra avere in testa un conto in sospeso. «Conosco una persona che mi ha detto della Tripla Corona quest’anno, ma sinceramente se dovessi scegliere qualcosa che mi manca è il WRC. Ho vinto il WRC2, ma mai una gara nel Mondiale WRC. Sarebbe una pazzia riprovarci, ma oggi non è il mio obiettivo».

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