Formula 1
Dalla Germania: possibile ritorno dei motori V10 in F1 dal 2029?
Secondo Auto Motor und Sport, potrebbe esserci il ritorno dei motori aspirati V10 in F1. I regolamenti F1 2026 potrebbero essere rinviati o annullati

Negli ultimi mesi, il dibattito sulle future normative motoristiche della F1 si è acceso più che mai. Secondo quanto riportato da Auto Motor und Sport (AMuS) e PlanetF1, esiste una concreta possibilità che i rivoluzionari regolamenti previste per il 2026 possano essere modificate o addirittura abbandonate a favore di un ritorno ai motori V10 aspirati a partire dal 2029. Un’idea che fino a poco tempo fa sembrava un’utopia, ma che oggi sta guadagnando sempre più consensi tra i vertici dello sport.
L’abbandono delle power unit ibride grazie ai carburanti sostenibili
L’idea di tornare ai motori aspirati, abbandonando le power unit turbo ibride, è emersa inizialmente dalle parole del CEO della Formula 1, Stefano Domenicali, che ha espresso apprezzamento per questa soluzione, soprattutto se alimentata con carburanti sostenibili.
A questa presa di posizione di Domenicali, hanno fatto seguito anche le parole del presidente FIA Mohammed Ben Sulayem. Secondo AMuS, un possibile piano, sul quale spingerebbe Ben Sulayem, prevederebbe un’estensione dell’attuale regolamento fino al 2027, per poi introdurre nel 2028 i nuovi V10 a carburante ecologico. L’obiettivo è duplice: abbattere i costi e ridurre la complessità delle attuali power unit ibride.

Il Presidente FIA Ben Sulayem e il CEO F1 Stefano Domenicali (© F1)
A complicare ulteriormente il quadro c’è la preoccupazione diffusa riguardo alle nuove regole del 2026. Queste prevedono un aumento dell’elettrificazione fino al 50%, l’introduzione di carburanti sostenibili e innovazioni come l’aerodinamica attiva.
Tuttavia, come sottolinea PlanetF1, le case automobilistiche non vedono di buon occhio questa rivoluzione, poiché manca una reale correlazione con la produzione di serie. Inoltre, il timore è che uno dei team possa interpretare meglio delle altre squadre il nuovo regolamento, creando un divario di prestazioni insostenibile nei primi anni.
Le divisioni nel paddock sul possibile ritorno in F1 dei motori V10
Le scuderie e i costruttori sono profondamente divisi sull’eventuale cambio di rotta. Secondo AMuS, Ferrari e Red Bull sarebbero favorevoli a un passaggio anticipato ai V10. Mercedes sembra che preferirebbe attendere almeno il completamento del ciclo regolamentare che si avvierà nel 2026.
Audi e Honda si oppongono con forza. La casa tedesca, in particolare, ha investito ingenti somme nello sviluppo della propria power unit per il 2026, e un cambiamento improvviso metterebbe a rischio il loro progetto. Anche Honda, che dal 2026 tornerà ufficialmente in Formula 1 come fornitore per Aston Martin, sta affrontando difficoltà nello sviluppo del nuovo motore ibrido, ma non vedrebbe di buon occhio un ritorno al passato.

Le power unit Mercedes F1 secondo l’attuale regolamento tecnico (© F1)
La politica attorno ai propulsori e ai regolamenti del futuro
Secondo PlanetF1, la situazione politica dietro questa mossa potrebbe avere un altro risvolto. Ben Sulayem, starebbe sostenendo l’ipotesi del ritorno dei motori V10 in F1 non solo per evitare che la FIA venga additata come responsabile di un possibile fallimento delle regole 2026, ma anche per favorire Cadillac.
Il marchio americano, che debutterà nel 2026 con un motore Ferrari in attesa di sviluppare il proprio propulsore, trarrebbe grande vantaggio dalla semplificazione delle regole, rendendo molto più agevole la realizzazione di un V10 rispetto a un’unità ibrida avanzata.
L’eventualità di un ritorno ai V10 potrebbe anche essere una mossa tattica. PlanetF1 suggerisce che l’ipotesi estrema di cancellare il regolamento 2026 potrebbe servire per trovare un compromesso, magari attraverso una soluzione intermedia come il ritorno ai V8 turbo con una componente ibrida.
Tuttavia, resta il problema degli investimenti già fatti: ogni costruttore ha speso centinaia di milioni di dollari per adeguarsi ai nuovi regolamenti, e un cambiamento repentino potrebbe causare un esodo di marchi simile a quello del 2008-2009, quando Honda, BMW e Toyota lasciarono la Formula 1.

Un rendering di una F1 brandizzata Cadillac. Il marchio statunitense entrerà in F1 dal 2026 (© General Motors)
Le tempistiche per l’introduzione del ritorno in F1 dei motori V10
Qualunque sia la decisione, il tempo stringe. Come sottolinea AMuS, un eventuale cambio di regolamento dovrà essere discusso e deciso prima dell’estate per evitare problemi logistici e finanziari. Un’ulteriore ipotesi è quella di introdurre le regole 2026, ma con un ciclo di soli tre anni invece dei consueti cinque, in modo da poter passare ai V10 già nel 2029.
La Formula 1 si trova di fronte a un bivio epocale: rimanere fedele alla transizione tecnologica già in corso o abbracciare un ritorno al passato, puntando su motori più semplici e rumorosi, ma con la sostenibilità come chiave di volta. La decisione finale potrebbe cambiare il volto del motorsport nel medio periodo, ma anche nel brevissimo termine.

Rubens Barrichello e Michael Schumacher sulle F2005, l’ultima Ferrari con motore V10 (© Ferrari)