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Formula 1

Marko sull’addio a Red Bull: «Qualcosa si era perso». Su Verstappen: «Non ho mai avuto una connessione così forte con un pilota»

Il consigliere austriaco ha smentito le voci che parlavano di tensioni interne e ha parlato del suo rapporto speciale con Max Verstappen

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Helmut Marko e Max Verstappen (© Red Bull Content Pool)

Con i saluti di Helmut Marko, per Red Bull Racing si è chiusa un’epoca. L’82enne consigliere austriaco ha annunciato nei giorni scorsi il ritiro spontaneo dalla posizione che ha ricoperto nel team per oltre vent’anni. In un’intervista rilasciata all’emittente austriaca ORFMarko ha smentito le voci che parlavano di pressioni interne e ha ripercorso con orgoglio e un velo di malinconia la sua avventura nella scuderia fondata da Dietrich Mateschitz.

Marko, la scelta di lasciare Red Bull è stata presa dopo Abu Dhabi

Secondo quanto raccontato da Marko, la decisione è arrivata dopo l’ultimo GP della stagione. Nonostante la rimonta fenomenale di Max Verstappen, capace di recuperare oltre 100 punti e di riaprire un Mondiale ormai compromesso, la sconfitta finale contro Lando Norris e McLaren a Yas Marina è stata «una grande delusione».

È in quel momento che Marko ha percepito che «qualcosa si era perso». La sensazione di un ciclo concluso, maturata nelle ore successive, lo ha portato ad annunciare il ritiro già negli Emirati. Un tempismo che coincide con la transizione regolamentare prevista per la prossima stagione, con nuovi regolamenti sia per telaio che per motori.

Marko ha rivelato di non aver discusso la sua scelta né con Verstappen né con altri membri del team prima dell’annuncio. Il confronto decisivo è avvenuto a Dubai, durante un incontro con Oliver Mintzlaff, CEO di Red Bull GmbH, e un rappresentante della famiglia thailandese Yoovidhya, proprietaria di maggioranza dell’azienda.

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Helmut Marko e Oliver Mintzlaff (© Red Bull Content Pool)

«Ho espresso il mio desiderio. Dopo alcune discussioni è stato accettato», ha dichiarato l’austriaco. Mintzlaff avrebbe provato a convincerlo a riconsiderare, ma ha riconosciuto la determinazione del consulente. La separazione, assicura Marko, è avvenuta «in ottimi rapporti». Marko ha anche rifiutato un’eventuale soluzione intermedia, nonostante un contratto valido fino a fine 2026.

Il legame speciale con Verstappen: «Mai avuta una connessione così con un pilota»

L’addio a Max Verstappen è stato uno dei temi emotivamente più intensi dell’intervista. Il pilota non ha potuto essere presente all’incontro a Dubai per problemi con il volo, ma la telefonata del giorno seguente è stata carica di emozione.

«Non è stata una conversazione normale», ricorda Marko. «C’era molta malinconia. Max mi ha detto che non avrebbe mai immaginato di raggiungere tali successi. Gli ho augurato il meglio e lui mi ha detto che ci saremmo sicuramente rivisti».

Marko ha poi descritto il rapporto con il quattro volte campione del mondo come il più intenso della sua carriera: «La connessione con lui è stata la più forte che io abbia mai avuto con un pilota. Ogni anno diventava più veloce, più maturo, più completo. È già il migliore, ma non vedo ancora un limite al suo sviluppo».

Tra passato e futuro

Helmut Marko ha ricordato le origini del progetto Red Bull: all’inizio, per Dietrich Mateschitz sarebbe stato un grande traguardo riuscire a vincere un Gran Premio. Le aspettative sono state di gran lunga superate: nell’era Marko sono arrivate 130 vittorie, 8 Mondiali Piloti e 6 Mondiali Costruttori. Il team ha anche consacrato campioni del calibro di Vettel e Verstappen.

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Sebastian Vettel e Helmut Marko (© F1)

Non è stato un cammino senza intoppi: l’austriaco ha riconosciuto che alcuni errori sono stati commessi. Nel complesso ha però rivendicato la grande solidità dell’intero percorso. Dopo la morte di Mateschitz, ha ammesso, l’ambiente è cambiato, ma la collaborazione con i proprietari thailandesi resta positiva.

Alla domanda su un possibile ruolo televisivo, Marko è categorico: «Non camminerò in giro con un microfono a fare interviste». Della Formula 1 gli mancherà «la tensione elettrica del paddock», ma per il resto, crede che si divertirà a seguire le gare da casa.

Infine, con un sorriso, ha concluso: «Non inizierò a dar da mangiare ai piccioni. Mi tengo già abbastanza impegnato».

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