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FRECA | Dilano van’t Hoff a un anno di distanza

il 1 luglio 2023 in un incidente nella FRECA a Spa ci lasciava il giovane Dilano van’t Hoff. Questo il ricordo di chi lo ha conosciuto.

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Dilano van't Hoff ha debuttato con il team MP nella FRECA 2021
Dilano van't Hoff ha debuttato con il team MP nella FRECA 2021 (© formularegionaleubyalpine.com)

È passato un anno dalla tragedia di Dilano van’t Hoff, avvenuta durante Gara 2 della FRECA sul circuito di Spa-Francorchamps, ma per chi lo ha conosciuto il suo ricordo è ancora vivo. Questo è quello che hanno raccontato a Feeder Series.

Le parole di chi ha conosciuto Dilano van’t Hoff

Frank Coekaerts (ingegnere di pista in FRECA): «Rimpiango di non aver mai visto il suo vero potenziale. Mi piacerebbe che lo sapesse. Credo di averne più bisogno di Dilano stesso, perché Dilano ne era convinto. Voglio solo che il resto del paddock sappia quanto era forte questo ragazzo, e questo non viene mai mostrato».

Emely de Heus (pilota F1 Academy e avversaria nei kart): «In Olanda, ci siamo affrontati sui kart solo alle gare club vicino a casa nostra. Lo facevamo più per divertimento che per competizione. Nei juniors, il campionato era lui, me e un altro ragazzo. Quindi una volta eravamo buoni amici, e poi l’altra volta non ci piacevamo perché o lui era davanti a me o io ero davanti a lui. Il campionato era sempre una questione tra me o lui e anche un altro ragazzo».

Floris van der Est (avversario nei kart): «La prima volta che l’ho incontrato, è stato un mio amico e un suo amico che ci hanno presentati. L’avevo visto un paio di volte e guidava i Mini go-karts, 60 cc, e io guidavo i junior. E l’ho visto – era davvero veloce – ed era per conto suo. Ci andavi d’accordo, ma non parlava sempre con qualcun altro. Era difficile conoscerlo veramente. Dopo credo due, tre settimane, abbiamo fatto amicizia in circuito. Poi siamo diventati buoni amici. E più tardi siamo diventati amici non in circuito, ma anche nelle nostre vite normali».

Chris McCarthy (telecronista FRECA): «Otteneva quei sedili perché era una persona molto talentuosa. Si sentiva la sua presenza nel circuito. Era un pilota aggressivo, ma in senso buono. Si notava che era lì per vincere. Non era lì per fare numero. Anche da bambino, ho avuto quell’impressione di lui. Un bambino molto gentile, anche un po’ scherzoso. È un personaggio davvero divertente».

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