SBK
Toprak Razgatlioglu, il mago delle due ruote
Toprak Razgatlioglu è spettacolo puro quando guida in pista, ma anche fuori. Dopo aver vinto il secondo titolo, si conferma un vero diamante.
A Jerez ha vinto il suo secondo titolo in WSBK. Per tutta la stagione ha volato leggero con la sua BMW. Dopo le tante critiche subite per la scelta di passare a BMW, Toprak Razgatlioglu ha dimostrato che può essere considerato un fenomeno generazionale.
Gli inizi; dal motocross alla pista
Eclettico, talentuoso, leggero e dannatamente forte. Toprak è forte nella mente, perché quando si mette in testa una cosa, poi la fa; anche se quell’obiettivo a molti sembra irraggiungibile. Ha un talento unico, uno di quelli che puoi solo ammirare.
Una magia che non puoi nascondere, perché già ai suoi albori è palese. È partito dal motocross e poi è passato alla pista. Ha preso parte, da giovanissimo, alla Rookies Cup per due stagioni di fila, portandosi a casa un decimo e un sesto posto in classifica. Poi è passato alle derivate di serie, e lì è nata la sua stella.
Nella Superstock 600 europea ha esordito nel 2014 a Magny-Cours e ha subito conquistato il gradino più alto del podio, un’abitudine che prenderà presto. Nel 2015 Puccetti lo nota e decide di dargli una chance come pilota titolare su una Kawasaki. Toprak non scherza. Al suo primo anno completo nel campionato continentale della Stock 600 vince il titolo con cinque vittorie e due podi.
L’anno successivo è passato alla Superstock 1000, sempre con Puccetti, e ha confermato il suo #54, condiviso con il suo idolo e poi manager Kenan Sofuoglu, che al tempo correva nel Mondiale Supersport. Il pilota di Alanya si è conteso il titolo della nuova categoria, ma a causa di qualche infortunio e un po’ di sfortuna si è dovuto accontentare del quinto posto.
Nel 2017 si è conteso lo stesso campionato contro Michael Ruben Rinaldi, ma in quell’occasione ha avuto la meglio l’italiano, che invece era stato battuto nell’europeo Stock 600.
Occasione mondiale
Puccetti ha capito bene chi aveva per le mani e così è arrivata la grande occasione nel Mondiale SBK. Al primo anno ha celebrato subito un podio: una terza posizione in Argentina. Nel 2019, i podi sono diventati undici, e ha ottenuto anche la prima vittoria a Magny-Cours in Gara 1, ripetuta poi nella Superpole Race.
Toprak ha convinto così Yamaha a prenderlo come punta di diamante per puntare al titolo nel 2020. Un talento del genere non poteva certo sfuggire. Con Yamaha, “El Turco” ha rotto subito gli indugi e a Phillip Island, nella gara inaugurale della sua prima stagione con la casa di Iwata, ha vinto.
Il titolo e poi la rottura
La coronazione della sua carriera è arrivata però nel 2021, quando con tredici vittorie ha conquistato il suo primo titolo mondiale in SBK. Toprak ha interrotto la striscia vincente di Rea con Kawasaki. Dopo sei mondiali, la categoria regina delle derivate di serie aveva un nuovo re. Il #54 sulla moto aveva qualcosa di più: aggressività, velocità, intraprendenza; tutto ciò che serve per battere un altro campione.
Nelle due stagioni successive si è dovuto piegare alla supremazia di Ducati e Alvaro Bautista; una moto che non era facile da seguire, e Toprak ha accusato la mancanza di potenza del suo motore Yamaha. Paradossalmente, in quei due anni in cui non ha vinto, ha dimostrato le sue abilità al 100%. Basta rivedere la gara di Portimao 2023 per conferma.
Nonostante il titolo e le moltissime vittorie, qualcosa con la casa giapponese si era rotto. Toprak voleva la MotoGP o almeno poter fare dei test per essere valutato nelle sue prestazioni.
Toprak Razgatlioglu da underdog a campione
Yamaha non è mai sembrata desiderosa di portarlo nella classe regina delle due ruote, e questo Razgatlioglu lo ha sofferto. Insieme al suo entourage, tra cui Sofuoglu, ha deciso di accettare una nuova sfida: una impensabile, una difficile da vincere; andare in BMW.
Molti lo davano già fuori da ogni prospettiva di titolo, ma Toprak nel 2024, complici anche le super concessioni della moto tedesca, ha messo in scena uno spettacolo di onnipotenza sportiva.
All’ultimo round di questa stagione ha conquistato il titolo dopo aver vinto ben 18 volte, e senza l’infortunio di Magny-Cours forse avrebbe chiuso i giochi ancora prima. Il destino gli ha messo i bastoni tra le ruote, ma lui ha risposto da vero campione.
Il turco ha vinto anche questa scommessa, e ora ha portato BMW nell’olimpo della SBK. Con lui, la casa di Monaco di Baviera ha un progetto a lungo termine, che potrebbe includere la MotoGP, e forse lui tra quei campioni non sfigurerebbe.
Dominatore su due ruote
Un leader calmo e silenzioso, pungente quando serve, riservato quando, prima di una gara, si gode i suoi momenti. Un personaggio che sa regalare emozioni e sorrisi, ma soprattutto uno stuntman sulla moto. In qualsiasi momento o situazione sembra avere la situazione pienamente sotto controllo.
Raramente ho visto piloti che con la moto possano fare quello che vogliono, e si parla solo di campionissimi. Anche la meccanica si piega al volere di Toprak, quando la sua BMW si mette di traverso e fuma, quasi gridando aiuto. Ma lui la moto la deve domare e controllare. Il mezzo deve seguire lui e non viceversa.
Lo spettacolo è appena iniziato. Toprak è il protagonista e a noi non resta che metterci comodi e goderci le sue prossime imprese.