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MotoGP

Fermin Aldeguer: «Mi vedo in Ducati ufficiale il prima possibile. 2027? Magari…»

Il rookie del team Gresini sta sorprendendo tutti, e in un’intervista a Mundo Deportivo non ha nascosto di ambire al team Ducati ufficiale

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Fermin Aldeguer (© Gresini Racing)

Fermin Aldeguer è la grande scommessa di Ducati per il futuro. Nonostante non abbia mai vinto un titolo mondiale, la casa di Borgo Panigale ha deciso di legarlo direttamente con un contratto ufficiale: una mossa che sta già dando i suoi frutti. Durante il weekend del GP di Barcellona, il 20enne spagnolo si è raccontato a Mundo Deportivo, parlando della sua prima stagione in MotoGP e delle ambizioni che lo proiettano verso la squadra ufficiale.

Un rookie che convince

Il bilancio del suo primo anno è più che positivo: due podi e una crescita costante. «Sapevamo il potenziale che avevo e la moto è molto competitiva. Ma poi bisogna salire e aprire il gas. Ora mi sento al meglio, gara dopo gara cresce la fiducia e arrivano i risultati», ha commentato Adelguer.

Nel GP d’Austria, un’arrembante rimonta lo ha visto risalire fino al 2° posto, minacciando per un attimo la prima piazza del solito Marc Marquez. Dopo esserci andato così vicino, vincere una gara è un obiettivo concreto per lo spagnolo, ma non un’ossessione: «Si può porre come obiettivo, a chiunque in griglia piacerebbe vincere. È vero che ci siamo andati vicini un paio di volte, ma non è il mio primo obiettivo».

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Fermin Aldeguer in pista durante il GP d’Austria (© Red Bull Content Pool)

«Adesso si tratta di continuare a cercare velocità, avvicinarsi sempre di più alle posizioni di testa, soprattutto a Marc che in questo momento è il più veloce, e continuare a fare esperienza».

Il grande salto dalla Moto2 alla classe regina ha sorpreso Aldeguer, e non solo per ciò che accade in pista: «A livello di guida e di moto, l’elettronica, la potenza, la frenata: tutto è completamente diverso. Ma quello che sorprende di più è come si vive il weekend: lo stress per i media, il tempo passato nel box».

«Finisci un turno e devi andare subito in TV, poi la ‘riders parade’, non hai tempo di tornare al motorhome, riposare, mangiare con calma. È tutto più frenetico, ma se il problema è solo questo, ben venga. In Moto2 dicevi “sono stanco del weekend”, ma in realtà eri stanco dei tempi morti, dell’attesa. Qui ti rendi conto di quanto poco si faccia nelle altre categorie, sia in pista che fuori», ha spiegato.

Il rapporto con i fratelli Marquez

Compagno di box di Alex Márquez, il giovane murciano ha trovato nella famiglia catalana un punto di riferimento: «Con Alex parliamo molto, è il mio compagno, abbiamo la stessa moto e ci confrontiamo spesso su gomme, condizioni di pista, e altro. Lui e Marc sono molto uniti. Già ai test in Thailandia e all’evento di Bangkok passavamo molto tempo insieme e mi hanno accolto benissimo».

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Alex Marquez e Fermin Aldeguer dopo il doppio podio conquistato nella Sprint di Aragon (© Red Bull Content Pool)

Con Gigi Dall’Igna, direttore generale Ducati Corse, il rapporto è costante ma senza pressioni: «Vuole che io lavori con calma col mio team, seguendo il mio percorso. Sa che quando avrò bisogno, Ducati sarà lì a supportarmi».

Aldeguer e la Ducati ufficiale: «Io in Rosso nel 2027? Magari…»

Per il 2026 si parla di un possibile pacchetto ufficiale per il team Gresini. Chi lo guiderà, Aldeguer o Alex Marquez? Il giovane murciano è realista: «Per contratto io sono legato a Ducati e potrei avere più diritto. Ma per risultati, la meriterebbe Alex. È una decisione che spetta a Ducati e ai manager. Io ovviamente la vorrei, ma avere una moto ufficiale porta anche più pressione. In ogni caso non mi toglie il sonno: stiamo lavorando bene e si vede».

«Se fa davvero la differenza? All’inizio della stagione meno, ma poi i piloti ufficiali ricevono aggiornamenti e più informazioni. È lì che diventano più veloci. Certo, è un vantaggio, ma anche una responsabilità», ha commentato.

Aldeguer non ha dubbi: la meta è la Ducati ufficiale. «Io nel team ufficiale? Spero accada il prima possibile, ma quando sarò pronto. Con il nuovo regolamento 2027? Magari…», ha concluso con un sorriso.

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