MotoGP
Alex Marquez, la sua prima vittoria a Jerez ha il sapore della rivincita
Alex Marquez si è preso la sua rivincita vincendo a Jerez. Una storia di riscatto, determinazione e talento, a volte oscurato dal suo stesso cognome

Alex Marquez, prima della sua prima vittoria in MotoGP, non ha mai avuto vita facile e, a Jerez, ha avuto la sua rivincita. Nonostante due titoli mondiali, in Moto3 e Moto2, il suo nome è sempre stato accompagnato da un’ombra pesante: quella del fratello Marc. In troppi, troppo a lungo, lo hanno bollato come il “raccomandato”, il fortunato, quello che era lì solo per sangue e non per meriti.
Una carriera in MotoGP appesa a un filo
Probabilmente l’esordio nella top class, nel 2020, non facilitò le cose. Alex fu catapultato direttamente nel team ufficiale, in quella che fu una stagione orribile per il fratello Marc e per la Honda. Nel 2021 e nel 2022 corse nel team di Lucio Cecchinello, senza riuscire a ambientarsi totalmente o conquistare risultati degni di nota.
A metà 2022, mentre il paddock firmava i suoi contratti per l’anno successivo, Alex era solo. Nessuna offerta. Nessun progetto. Nessuna fiducia. Nel paddock si sussurrava che il suo tempo fosse scaduto. Eppure, proprio lì, in uno dei momenti più bui, Alex scelse di non arrendersi. Andò da Gresini. Non con un manager o una trattativa elaborata. Si presentò di persona, con poche parole: «Voglio la vostra Ducati. Datemi solo una possibilità». Nient’altro. Determinazione pura.

Il primo test di Alex Marquez con il Gresini Racing (© Red Bull Content Pool)
Quel giorno a Valencia, salendo per la prima volta sulla Ducati Desmosedici, Alex capì: il potenziale era lì. Non era un sogno. Non era una speranza. Era una certezza. Gli mancava solo tempo. Tempo per adattarsi, per costruirsi, per riscattarsi.
Il 2023 fu una stagione dura. Due vittorie nelle gare sprint, sì, ma anche tante frustrazioni. La GP23 non gli permetteva di esprimersi, non frenava come voleva, lo tradiva nei momenti decisivi. Ma ogni difficoltà, ogni delusione, ogni metro percorso lo stava preparando. Stava forgiando il vero Alex Márquez.
Jerez e la rivincita di Alex Marquez. E adesso?
È arrivato, finalmente, il giorno della verità. A Jerez de la Frontera, davanti a una folla impazzita, Alex ha vinto. Non solo una gara. Ha vinto contro le etichette. Ha vinto contro i pregiudizi. Ha vinto contro chi non ha mai creduto in lui.
La sua prima vittoria in una gara lunga di MotoGP non è solo un risultato sportivo: è una liberazione. È la dimostrazione che il talento e la determinazione valgono più di qualsiasi cognome. Anche se è “solo” una vittoria, che potrebbe rimanere anche l’unica della sua carriera, quello che Alex ha dimostrato è di poter essere con costanza tra i primi. Dalla sua ha la capacità di interpretare in maniera fantastica la GP24, nonostante sia un mezzo inferiore a quello dei piloti ufficiali Ducati.
Adesso Alex Marquez è leader del mondiale, con un punto di vantaggio su Marc. Ma, fedele al suo nuovo spirito, rimane glaciale: «Non cambia nulla». Difficile per lui, verosimilmente, ambire al mondiale, considerando l’aver una moto dell’anno precedente e senza sviluppo.
Ma non è un problema per Alex. Chi ha toccato il fondo e ha risalito ogni metro con le proprie forze, sa che non si vive di illusioni. Si vive di lavoro, di sacrificio, di coraggio. Alex non è più il fratello di Marc. Non è più “quello aiutato”. È Alex Marquez, vincitore in MotoGP. E adesso, sarà ancora considerato un “raccomandato”?

Alex Marquez sul traguardo del GP di Jerez 2025 (© Red Bull Content Pool)