MotoGP
Crisi KTM: preannunciato ai creditori il ritiro dal Motomondiale. A partire dal 2026?
Il curatore fallimentare Peter Vogl ha prospettato ai creditori il ritiro di KTM dal Motomondiale per tagliare i costi. Non c’è una data per l’addio, si presume dal 2026. Ma potrebbe essere prima
La crisi KTM sta vivendo un nuovo capitolo. Sta infatti proseguendo la procedura di insolvenza per Pierer Industrie AG, società a cui fa capo il gruppo KTM e, ogni giorno, c’è una novità. Nella prima udienza ai creditori, il curatore fallimentare Peter Vogl ha preannunciato il ritiro di KTM da tutte le classi del Motomondiale: MotoGP, Moto2 e Moto3.
KTM, una soluzione è il ritiro dal Motomondiale. Dal 2026?
Come riportato da ORF, dopo Natale sono stati assicurati gli stipendi di dicembre, novembre e la gratifica natalizia, che verranno pagati a gennaio grazie alla cassa di compensazione. Il 27 dicembre Pierer Industrie ha presentato la procedura di ristrutturazione per 250 milioni di euro dovuti ai suoi creditori. Pierer Industrie si è riservata due anni di tempo per trovare la liquidità necessaria.
I creditori avranno tempo fino al 31 gennaio 2025. Questo piano sarà sottoposto al voto del Tribunale Regionale di Ried im Innkreis il 25 febbraio 2025. Da lì sarà più chiaro il futuro dell’azienda.
Il curatore fallimentare Vogl ha intanto presentato la sua prima relazione all’Associazione dei Creditori Alpini (AKV). Tra le misure di riorganizzazione, è stata indicata l’uscita dal Motomondiale, quindi dalla MotoGP, dalla Moto2 e dalla Moto3, al fine di tagliare i costi. Non è stato inserito però un termine per questo ritiro e si crede possa essere nel 2026. Data la situazione, però, non è detto che le cose non accelerino.
Per ristrutturare l’azienda, le altre mosse indicate da Vogl sono la vendita delle quote di Pierer Immoreal AG, ovvero l’immobiliare di Stefan Pierer, fondatore dell’azienda, e i mancati pagamenti non essenziali alle varie filiali di KTM, che presumibilmente falliranno.
Inoltre, la produzione delle moto verrà probabilmente delocalizzata, in paesi dove i costi sono minori. Inoltre, prima di riprendere la produzione, dovranno essere smaltite le scorte presenti presso i rivenditori. Questo è stato, infatti, il grave errore di Pierer Industrie AG, che ha continuato a produrre ai ritmi del passato nonostante il mercato di fosse sgonfiato.
Il futuro nelle corse è quindi segnato. Non si sa quando suonerà la sveglia. Potrebbe essere anche questione di giorni.