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Ducati, l’AD Domenicali: «Se Liberty Media farà come con la F1, sarà un bene per la MotoGP»

Al Corriere della Sera Claudio Domenicali ha racconta la visione Ducati per il futuro, costellato di sfide. Per la parte sportiva, c’è l’auspicio che Liberty Media renda la MotoGP come la F1, in termini di redditività economica

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Claudio Domenicali (© Ducati)
Claudio Domenicali (© Ducati)

In una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera, Claudio Domenicali, CEO di Ducati, ha raccontato la visione della Casa di Borgo Panigale dopo un 2025 storico. Dalla MotoGP ai nuovi modelli, fino alle sfide globali: il futuro del marchio passa da innovazione, emozione e libertà di guidare.

L’orgoglio del titolo mondiale e la forza della tecnologia italiana

La Ducati vive un momento d’oro. Con Marc Márquez campione del mondo 2025, la Casa di Borgo Panigale ha riscritto la storia della MotoGP. «Siamo riusciti a ribaltare un paradigma che dagli Anni Settanta era giapponese» spiega Domenicali. «Vincere in casa loro sottolinea la continuità e la forza della tecnologia italiana. Il nostro sesto titolo consecutivo è un risultato storico».

Il successo sportivo, osserva l’amministratore delegato, ha un effetto diretto sull’immagine del marchio: «Il prestigio delle vittorie in pista si riflette sulla percezione del brand. Aumenta la desiderabilità del prodotto e rafforza il posizionamento sul mercato».

Domenicali, AD Ducati: «Liberty ha rivoluzionato la F1. Accadesse in MotoGP, benefici per tutti»

L’ingresso di Liberty Media nella MotoGP per Domenicali, che rappresenta Ducati, leader del massimo campionato, una svolta strategica: «L’esperienza della Formula 1 dimostra che Liberty ha saputo creare una rivoluzione nella promozione e nella capacità di attrarre nuovi appassionati».

L’ad Ducati cita la serie Drive to Survive, il film con Brad Pitt e il rilancio americano come esempi da seguire: «Se qualcosa di simile accadesse anche in MotoGP, ci sarebbero benefici per tutti: più pubblico, più sponsor, più valore per i team».

Per Domenicali, le corse infatti restano il cuore della filosofia Ducati. «La Panigale deriva dal motore Desmosedici della MotoGP, così come il controllo di trazione. Anche la Multistrada usa soluzioni nate in pista, come l’albero motore controrotante».

Claudio Domenicali festeggia il titolo costruttori 2025 di Ducati

Claudio Domenicali festeggia il titolo costruttori 2025 (© Ducati)

Sì all’elettrico, ma il sound e il coinvolgimento non sono sostituibili

Ducati guarda anche alla mobilità elettrica, senza rinunciare alla passione. «Abbiamo realizzato la moto elettrica più performante mai costruita per la MotoE» spiega Domenicali. «Il peso della batteria è ancora un limite, ma i carburanti sintetici possono diventare un’alternativa sostenibile per i veicoli emozionali. Il sound e il coinvolgimento non sono sostituibili».

10 nuovi modelli e la sfida del fuoristrada

Il 2025 ha visto il lancio di dieci nuovi modelli, tra cui la Desmo450 MX, primo passo nel motocross. «Nel 2026 arriverà anche la 250 MX» conferma il CEO. «Stiamo ampliando la gamma oltre l’asfalto e la pista, entrando nel mondo del fuoristrada». Un’espansione che punta a rinnovare la gamma tradizionale e conquistare nuovi segmenti, soprattutto tra i più giovani.

Domenicali con la Superleggera V4

Domenicali con la Superleggera V4 (© Ducati)

Le sfide: i dazi e il ringiovanimento della clientela Ducati

Non mancano le difficoltà. I dazi americani e la complessità dei mercati emergenti, come il Brasile, impongono adattamenti: «Negli Stati Uniti una parte dei costi si rifletterà sui prezzi. In Brasile i dazi altissimi obbligano alla produzione locale».

Ma la sfida più grande è culturale: ringiovanire la community Ducati. «L’età media dei motociclisti si è alzata, ma vediamo segnali positivi: cresce l’interesse di giovani e donne. Ducati è stile, tecnologia e performance. È qui che ci giochiamo il futuro».

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