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Ducati sceglie il motore 2024: che segnale è per i rivali?

Alla fine Ducati ha optato per la soluzione più conservativa, confermato il motore 2024. I rivali, però, dovranno ancora inseguire

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Marc Marquez in azione a Buriram
Marc Marquez in azione a Buriram (© Ducati)

Da queste sessioni di test, svolte tra Sepang e Buriram, non è facile trarre dei risultati definitivi. Qualche spunto interessante però c’è, oltre ad una notizia molto importante. Ducati ha infatti deciso di confermare il motore 2024, bocciando il nuovo propulsore. Decisione importante, perché significa che quella sarà la specifica che a Borgo Panigale dovranno usare per le stagioni 2025 e 2026. Come si può interpretare questa scelta dal punto di vista degli avversari?

Perché Ducati ha scelto il motore 2024?

Le voci sulla poca confidenza dei piloti con il nuovo propulsore, erano già circolate durante i test di Sepang. Le dichiarazioni dei piloti, facevano intendere che, in quel momento, la scelta di andare con il motore nuovo era tutt’altro che scontata. Già durante quei 3 giorni, i piloti avevano lavorato moto con la versione dell’anno precedente.

Una situazione che poi si è ufficialmente delineata al termine dei test thailandesi. Come annunciato da Tardozzi, la decisione finale è stata quella di mantenere il motore 2024. Queste le motivazioni legate alla scelta: «Il motore per le stagioni 2025 e 2026 sarà quello del 2024. Gigi Dall’Igna non vuole correre rischi». I due piloti, infatti, avrebbero lamentato dei problemi soprattutto in fase di frenata, il che rendeva la confidenza generale non eccezionale.

Francesco Bagnaia in azione a Buriram

Francesco Bagnaia in azione a Buriram (© MotoGP)

Sempre secondo le parole di Tardozzi, Ducati inizierà la stagione anche con gran parte delle componenti della GP24. Una moto definita da lui stesso quasi perfetta, come dimostrato dallo straripante dominio messo in scena da Martin e Bagnaia l’anno scorso. A inizio stagione, le uniche parti leggermente modificate riguarderanno ritocchi all’elettronica e alle sospensioni.

Tutte le “rosse” sono molto competitive

L’ulteriore conferma della grande competitività della moto 2024 si è avuta proprio dai risultati dei test. Facendo una sommatoria di tutte le giornate, delle 5 Ducati che hanno preso pienamente parte alle sessioni, 4 sono state quasi costantemente davanti. L’unica eccezione è rappresentata dal rookie, Fermin Aldeguer, ancora alle prese con il suo normale periodo di apprendistato.

Risultati eccezionali soprattutto da parte dei due fratelli Marquez, che l’anno scorso avevano la GP23. A Buriram, hanno comandato in entrambe e giornate, con Marc davanti ad Alex, esprimendo anche sensazioni molto positive alla guida. Anche Bagnaia e Morbidelli, che quella moto la conoscevano già, sono sempre stati nelle zone alte della classifica.

Ducati solida, gli altri…

All’estrema solidità di Ducati, si contrappone il gran gruppone rappresentato da tutte le altre case. Se è vero che Ducati, tra Buriram e Sepang, è stata una costante, lo stesso non si può dire di Yamaha, Aprilia, KTM e Honda. 

Partendo dalle prime due, a Sepang la vera antagonista di Ducati era stata la Yamaha, soprattutto con Fabio Quartararo. Lo stesso Tardozzi aveva espresso la sua fiducia sulla possibilità che la casa di Iwata potesse essere nella giusta direzione. A Buriram però, la casa giapponese è sembrata più in difficoltà, con Quartararo che ha lamentato problemi all’anteriore in entrambe le giornate.

Fabio Quartararo (© MotoGP)

Fabio Quartararo (© MotoGP)

 

Situazione esattamente opposta per quanto riguarda Aprilia. A Sepang, dopo i brutti infortuni di Martin e Fernandez, la casa di Noale non era riuscita a mostrare concretezza. In Thaiandia, invece, Bezzecchi è stato velocissimo, con time attack e passo gara sui livelli di Marc Marquez.

Per quanto riguarda KTM, tolto il solito Acosta, non sono ancora arrivati particolari lampi. Vinales e Bastianini sembrano ancora essere nella fase di apprendistato della nuova moto. Honda ha fatto vedere dei notevoli passi in avanti, ma non sembra certamente in grado di poter competere il titolo.

Ducati è a squadra da battere, anche col motore 2024

Insomma, nonostante Ducati abbia momentaneamente bloccato praticamente tutti gli sviluppi portati in pista durante i test, rimane attualmente una spanna sopra a tutti. Manca sicuramente la contro prova delle prestazioni di Martin, candidato numero 1 al ruolo di antagonista. Purtroppo però l’infortunio e la perdita di tutti e 5 i giorni di test complica particolarmente la sua scalata.

Alex Marquez nel test Sepang 2025 giorno 3 insieme al fratello Marc e a Johann Zarco (© MotoGP)

Alex Marquez nel test Sepang 2025 insieme al fratello Marc e a Johann Zarco (© MotoGP)

Questi test hanno messo in risalto il lavoro eccezionale fatto da Ducati in questi anni. In una MotoGP che corre sempre più veloce, anche dal punto di vista degli sviluppi, a Borgo Panigale sono riusciti a scavare un solco importante con la concorrenza. Si sono creati un vantaggio tale da poter permettersi il “lusso” di confermare quasi interamente il pacchetto dell’anno precedente.

Ma, come detto, la MotoGP corre ormai a ritmi folli e, sul lungo periodo, sarà probabilmente necessario tentare di fare un ulteriore passo in avanti. Ad oggi però la moto da battere, nonostante tutto, rimane sicuramente la loro. 

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