MotoGP
Francesco Bagnaia, “go free” nuvola rossa
Il pilota di Chivasso è oggi il punto di riferimento Ducati e in MotoGP. Un percorso lungo il suo, che negli ultimi anni è maturato ancora per diventare un vero esempio da seguire in pista e fuori.
Un leader silenzioso che ha riportato la Ducati sul tetto del mondo. Un comunicatore, a modo suo, cresciuto all’ombra di chi una laurea honoris causa in comunicazione l’ha ricevuta. Oggi Francesco Bagnaia è uno dei punti di riferimenti, se non il punto di riferimento, della sua generazione. Un esempio da seguire nella vittoria, ma anche nella sconfitta.
Scelte vincenti
Pecco è una delle gemme nate dalla scuola di Valentino Rossi; quell’Academy che in modo molto naturale si è sostituita alla Federazione, nel trovare i campioni tricolori che oggi dominano la scena della classe regina. L’ex #1 oggi è un uomo e un pilota diverso da quel ragazzino che una dozzina di anni fa esordì in Moto3.
Bagnaia è maturato attraverso le vittorie e i titoli conquistati, ma anche attraverso le sconfitte, come quella della scorsa stagione, dalle quali ha imparato a farsi un esame di coscienza per andare avanti più forte di prima.
I campioni si forgiano nei momenti difficili ed è grazie anche a quelli che Pecco ha compiuto quel passo fondamentale per diventare un leader. Tornando indietro infatti difficilmente qualcuno avrebbe detto che quel ragazzino torinese con il #21 in sella alla Mahindra sarebbe diventato un campione di altissimo livello.
Invece il pilota Ducati ha stupito tutti, ma non chi anni fa ci aveva già visto qualcosa. Pecco ha compiuto scelte difficili per arrivare dove è oggi; scelte che potevano pesare, ma che si sono rivelate fondamentali. Come quella di lasciare Chivasso e trasferirsi a Pesaro, per crescere professionalmente e umanamente in un territorio più florido di opportunità per chi vuole correre.
Il torinese questa occasione non poteva lasciarsela scappare, perché poter crescere all’ombra del migliore sarebbe poi stato un dettaglio fondamentale per costruire una carriera vincente. Quello scettro pesante, Pecco, se lo è conquistato. Non come successore, perché l’eredità del 46 difficilmente potrà essere raccolta da qualcuno; ma lo ha fatto essendo se stesso.
Percorso di maturazione
Le vittorie in Moto3 gli hanno fatto rompere il ghiaccio. Il titolo in Moto2 con Sky gli ha dato conferma del suo talento. I due titoli consecutivi in MotoGP lo hanno definitivamente consacrato. La sconfitta contro Martin ci ha svelato un lato umano, non scontato.
In otto stagioni Pecco è maturato ed è diventato uomo. Si è scoperto vincente poco a poco, fino a raggiungere l’élite con la sua amata Ducati. La Rossa è sempre stata il suo sogno, divenuto poi realtà nel 2021 quando ha vestito i colori del team ufficiale per la prima volta.
Negli ultimi quattro anni Bagnaia ha raccolto vittorie e risultati incredibili, che lo hanno lanciato nell’olimpo della due ruote. Il due volte campione del mondo ha dato modo a tutti di conoscere la sua forza e le sue debolezze. Si è trasformato nell’uomo da battere in pista e nell’esempio da seguire sia fuori che dentro i circuiti.
A modo mio
Pecco non è mai apparso un personaggio estroverso, ma quando chiude il casco, pochi sono in grado di replicare le sue staccate e i suoi numeri in sella. Forte quando conduce e nel corpo a corpo, se trova l’equilibrio giusto, allora è difficile contrastarlo.
La sua calma e la sua lucidità gli permettono di compiere un analisi completa durante il fine settimana; analisi che gli permette di affrontare con calma le prove e di attaccare tra qualifiche, sprint e gare. Sfaccettature che quando invece compie un errore lo aiutano ad andare avanti con la consapevolezza di sapersi prendere le proprie responsabilità.
Mite si, ma remissivo no. Bagnaia ambisce alla vittoria e niente di meno. Mentalità che a volte lo porta all’errore, ma se ci sono le condizioni, nella mente del #63 non esiste altro risultato, se non la vittoria, che non lo faccia rosicare. Questa fame è quella che fa la differenza, quella che solo i veri campioni conoscono bene.
Riscatto
Oggi Pecco compie 28 anni e si trova all’apice della sua forma sportiva e della sua vita agonistica. Nonostante il titolo sfumato nel 2024, resta il riferimento da battere, sulla moto più veloce. Il favorito per il 2025, per l’esperienza in sella alla Rossa di Borgo Panigale. L’osso dura stavolta sarà nel box di fianco con il #93.
Lo sa. Se dovesse riuscire a riconquistare il #1 annullerà qualsiasi dubbio sulla brillantezza del suo talento. Pecco ha voglia di riconquistare il trono dal quale è stato spodestato e dopo l’ultima sconfitta, siamo sicuri che punterà a massimizzare ogni risultato. Mantenendo alta la sua ambizione di vittoria.
Dovrà lottare sia in pista che a parole, perché i titoli contro i cannibali si vi vincono anche nelle dichiarazioni e con la comunicazione. E contro il parere di molti Pecco sa come comunicare, sa essere diretto e schietto senza preoccuparsi troppo. Anche in questo è forte a modo suo.
Forse non sa carismatico come altri, ma sa come rockeggiare. Possiamo già immaginare il desiderio che si è ripetuto nella testa quando ha spento le candeline. Quel #1 che quest’anno non avrà sul suo cupolino.