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Honda avrà meno concessioni dal 2026, sarà un’altra sfida

La Honda dal 2026 passerà dalla fascia D alla fascia C per quanto riguarda le concessioni. Ma cosa significa nello specifico? E soprattutto, quanto influirà sugli sviluppi della casa di Tokyo? Le basi create nel 2025 sembrano molto buone.

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Honda salirà nella fascia C delle concessioni dal 2026
Honda salirà nella fascia C delle concessioni dal 2026 (© HRC)

Il 2025 della Honda è stato talmente positivo da permetterle di salire nel rank delle concessioni. Un risultato ottenuto dopo una stagione di crescita costante, sia in pista che fuori. La casa di Tokyo è più vicina ai migliori, anche se una serie di limitazioni potrebbero rallentare un po’ gli sviluppi futuri.

Honda salirà nella fascia C delle concessioni dal 2026

Honda salirà nella fascia C delle concessioni dal 2026 (© HRC)

 

La Honda è passata dalla fascia D alla fascia C nel ranking MotoGP delle concessioni. Un risultato ottenuto definitivamente a Valencia dopo il 7° posto di Luca Marini in gara. Le aspettative della vigilia sono state ampiamente superate e ora la squadra partirà nel 2026 molto più vicina ai migliori. Per contro, questo risultato limiterà un po’ gli sviluppi futuri, visto che Honda avrà più restrizioni su utilizzo gomme, giornate di test e altro.

Honda passa alla fascia successiva nelle concessioni

A fine 2024, la situazione in casa Honda era drammatica. Il primo anno dopo l’addio di Marc Marquez era stato un vero e proprio disastro, passato costantemente nelle retrovie. Già durante quella stagione però c’era stata una reazione, con l’arrivo di figure importanti dall’Europa, Albesiano su tutti, e grandi investimenti. Sfruttando la grande disponibilità di risorse e di test a disposizione, Honda si era messa subito a lavorare, appena terminata la stagione.

L'arrivo trionfale di Johann Zarco nel GP di Le Mans

L’arrivo trionfale di Johann Zarco nel GP di Le Mans (© MotoGP)

I grandi progressi hanno portato la casa giapponese a diventare una squadra molto più competitiva. La vittoria di Zarco e i podi ottenuti durante l’anno sono lì a dimostrarlo, e a fine anno è arrivata questa ulteriore certificazione. Grazie alla gara di Marini, Honda ha ottenuto esattamente i 9 punti che le servivano per salire di fascia nelle concessioni, lasciando la sola Yamaha nella D.

Come funziona la graduatoria?

I costruttori del motomondiale sono distribuiti in 4 fasce differenti, dalla A alla D. Il collocamento di ognuna viene aggiornato al termine di ogni stagione in base ai punti ottenuti durante il campionato appena concluso. In fascia A attualmente c’è solo Ducati, questa sezione è dedicata a chi ottiene almeno l’85% dei punti totali dell’annata. La fascia B è invece dedicata a chi ottiene tra il 60% e l’85% dei punti complessivi, attualmente è ancora vuota.

In fascia C, dove ci sono i costruttori che ottengono tra il 35% e il 60% dei punti, nel 2024 e nel 2025 c’erano solo Aprilia e KTM. Dal 2026 si aggiungerà a loro proprio la Honda, che ha ottenuto per un soffio i punti necessari a scalare questa classifica. Nell’ultima fascia, quella dedicata a chi ottiene meno del 35% dei punti totali, ci sarà solo Yamaha nella prossima stagione.

Cosa cambia in termini pratici?

Ducati, in quanto dominatrice del campionato da anni, ha possibilità di sviluppo molto ridotte. Questi sono i paletti che deve rispettare: 8 motori congelati, 0 wildcards, possibilità di test privati in 3 circuiti del calendario esclusivamente con i test rider, ai quali spettano 170 gomme per i test. È consentito un solo aggiornamento aerodinamico.

Rispetto alla fascia A, nella fascia B le case avrebbero la possibilità di avere 3 wildcards durante l’anno e, nei 3 test privati concessi, le gomme a disposizione sarebbero 190 anzi che 170. Nella C, quella occupata da Aprilia, KTM e Honda, le possibili wildcards salgono da 3 a 6, mentre le gomme a disposizione nei 3 test privati salgono a 220. Il resto rimane invariato rispetto anche alle possibilità di Ducati.

La fascia D, ottimamente sfruttata da Honda nel 2025, è invece molto più permissiva: 10 motori non congelati, 6 wildcards e possibilità di sviluppare i motori durante la stagione. I costruttori in questa fascia possono effettuare test privati in qualsiasi circuito del calendario, a condizione che non avvengano nei 14 giorni precedenti un GP. Sia i test rider che i piloti ufficiali possono partecipare ai test, con un totale di 260 gomme e 2 aggiornamenti aerodinamici a disposizione.

Come si comporterà adesso la Honda?

Avere una libertà quasi massima non significa per forza progredire immediatamente. Lo dimostra la situazione della Yamaha, che rimane piuttosto attardata rispetto ai competitors e ora si giocherà la decisiva carta del V4 per recuperare. La stessa Honda, tuttavia, nel 2024 non sfruttò così bene questa possibilità, rimanendo molto indietro anche rispetto alla Yamaha stessa.

Le Honda in pista a Valencia

Le Honda in pista a Valencia (© HRC)

Al di là delle minori concessioni che avrà nel 2026, la Honda sembra essere attrezzata per tornare tra le grandi. L’organico messo in piedi, dagli ingegneri ai piloti, ha dimostrato di essere molto valido. La prossima stagione per la casa di Tokyo sarà un test molto importante: se effettivamente dimostrerà di tenere il passo dei competitor anche a parità di condizioni, il futuro non potrà che essere roseo. Le possibilità di investimento e la cultura motociclistica, di certo non mancano.

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