MotoGP
Johann Zarco, il moschettiere della MotoGP
Il pilota francese è l’unico a detenere un record in Moto2. In MotoGP ha raccolto sfide diverse in cui ha sempre messo tutto se stesso
Johann Zarco non è mai stato il classico pilota vistoso, in pista o fuori. Il francese ha sempre tenuto un profilo basso, concentrandosi sui risultati e sugli obiettivi che si poneva da raggiungere. Un pilota che ama le sfide e le raccoglie con la volontà di avere successo. Ad oggi è l’unico che è riuscito a portarsi a casa un doppio titolo consecutivo in Moto2.
Un lungo apprendistato
Debuttò nel motomondiale nel 2009 in 125 cc con l’Aprilia. Tra le sue caratteristiche non c’è mai stata quella di essere un fulmine di guerra nella competitività, ma di raggiungerla con i giusti tempi. Infatti le prime due stagioni si dimostrò costante nella zona punti ma non raggiunse nessun acuto.
Nel 2011 la svolta. Partì subito con due podi consecutivi nelle prime tre gare e corsa dopo corsa si confermò ai vertici, fino al GP del Giappone dove festeggiò la sua prima vittoria assoluta. Quell’anno arrivò secondo in classifica mondiale e si preparò al salto di categoria per il 2012.
La Moto2 è diventata la classe della sua consacrazione, ma anche lì ci è arrivato con il giusto percorso di apprendistato. Zarco ha debuttato nella categoria di mezzo su una MotoBI, casa motociclistica di Pesaro. Nell’anno venne fuori ancora una volta la sua costanza, lottando saldamente per la top ten.
Il bis mondiale di Johann Zarco
L’anno dopo passò alla Suter con la quale ottenne qualche podio in due stagioni. Fu nel 2015 con il passaggio sulla Kalex del team Ajo Motorsport che gli si aprirono le porte dorate del motomondiale. La prima vittoria arrivò in Argentina e da lì è iniziato il suo dominio che gli ha regalato il titolo matematico a Motegi.
Solitamente dopo la vittoria iridati nella classe di mezzo si aprono le porte della MotoGP, ma non essendoci opportunità che stuzzicavano Johann, il francese sceglie di rimanere in Moto2 con lo stesso team. Zarco rivinse il titolo nel 2016, diventando così l’unico pilota in grado di vincere il campionato due anni di fila in Moto2.
L’arrivo in MotoGP
Per Zarco era arrivato il momento giusto per la MotoGP. Il francese decise di sposare la causa del team Monster Tech 3 in sella alla Yamaha. Nella sua prima stagione ottenne tre podi, di cui il primo in casa a Le Mans. Visti i risultati ottenuti nei due anni con la casa giapponese, riuscì a conquistare un posto sulla KTM ufficiale insieme a Pol Espargarò.
Purtroppo con la casa austriaca non scoppiò mai la scintilla e dopo molte difficoltà, Johann annunciò di voler terminare il suo contratto a fine stagione. KTM non prese bene l’affermazione del francese e decise di troncare subito il rapporto. Zarco tornò poi in pista a fine 2019 con LCR sulla Honda per sostituire Nakagami.
La parentesi Ducati
Nonostante la situazione non fosse delle migliori Zarco ottenne una possibilità per il 2020, sulla Ducati del Team Avintia con la quale ottenne un podio. Il suo lavoro e la sua dedizione non vennero mai meno e dagli addetti ai lavori non furono mai messe in discussione.
Questo gli permise di giocarsi una possibilità nel team Pramac dal 2021. La squadra di Campinoti è sempre stata una realtà ottima dove crescere e massimizzare il proprio talento. Per Johann si aprì un nuovo capitolo che poteva dargli risalto e con il quale poteva tornare a giocarsi podi e vittorie con costanza.
In tre stagioni insieme a Jorge Martin hanno costruito una base solida per raggiungere grandi obiettivi di squadra, concretizzati nella scorsa stagione. Nel 2023 infatti insieme allo spagnolo hanno vinto il campionato come miglior team e Johann ha realizzato il suo sogno: vincere una gara in MotoGP.
La sua prima vittoria è arrivata a Phillip Island in una gara mozzafiato. Il modo migliore per concludere l’esperienza con Ducati, prima di aprire un nuovo ciclo e una nuova sfida con Honda, nuovamente in LCR.
Johann Zarco, un uomo voluto da Honda
Ora la sua missione è far tornare grande, insieme agli altri piloti, la Casa alata. Non semplice considerando la crisi in cui versa ora, ma i giapponesi hanno puntato forte su Johann dandogli una moto ufficiale e un trattamento come se fosse vestito con colori HRC. Infatti nel suo box molto spesso ci sono ingegneri Honda ad ascoltarlo e prendere informazioni.
Sarà lui uno degli uomini che riporterà in alto la Casa di Tokyo? Le possibilità ci sono e il suo talento da collaudatore e sviluppatore possono dare feedback e sensazioni ai tecnici per trovare una strada su cui puntare.
Oltre le critiche
In pista il francese molto spesso si è scontrato con i suoi avversari, per il suo carattere. Zarco è uno che non si tira indietro e questo a volte lo ha portato ad eccedere e quindi rovinare o la gara di un collega o ad avere contatti pericolosi. Per esempio quello a Spielberg con Morbidelli nel 2020.
A volte è stato additato come incompetente o pericoloso, ma lui alle critiche non ha mai dato peso, quasi evitandole o passando oltre. Il suo interesse sono sempre stati i risultati, perché nel motorsport non conta altro se non la classifica e i tempi.