MotoGP
Marquez è ancora imbattuto nei confronti con i compagni di squadra
Nel corso della sua carriera, Marc Marquez ha vinto tutti i confronti con i suoi compagni di squadra. Sarà Bagnaia il primo a batterlo?
Per il 2025, Ducati ha messo in piedi un vero e proprio dream team. Al fianco del 3 volte campione del mondo Francesco Bagnaia ci sarà l’8 volte campione Marc Marquez. Il pilota italiano, dopo aver perso in volata il titolo del 2024, si ritroverà nel box accanto il pilota più ostico di tutti. Oltre a quello delle vittorie e dei titoli mondiali, c’è un dato di Marquez che impressiona in particolare: attualmente è 14-0 come piazzamento a fine anno nei confronti dei suoi ex compagni di squadra.
I confronti nelle classi minori
Tra il 2008 e il 2010, Marc Marquez corse in 125 con il team Repsol KTM. Nella prima stagione, il suo compagno di squadra fu Esteve Rabat, pilota spagnolo futuro vincitore della Moto2 nel 2014. Marc, nonostante fosse un rookie, riuscì a battere il più esperto compagno di squadra di una posizione, chiudendo l’annata 13°. Nel 2009 migliorò parecchio le sue prestazioni, giungendo 8° in campionato, mentre il suo compagno, Cameron Baubier, collezionò solamente 3 punti. L’anno successivo vinse il suo primo titolo mondiale in carriera.
In Moto2, in realtà, non ha mai avuto un compagno di squadra. Nelle stagioni 2011 e 2012 corse infatti per il Team Catalunya Caixa Repsol, una squadra indipendente che aveva solo lui come pilota. In quelle due stagioni conquistò rispettivamente il 2° e il 1° posto nel mondiale, a conferma del fatto che difficilmente qualcuno sarebbe riuscito a fare meglio.
Marquez ha vinto tutti i confronti in MotoGP
Con l’arrivo in HRC nel 2013, Marc dovette affrontare uno dei piloti più forti di quel periodo, un certo Daniel Pedrosa. L’attuale collaudatore KTM, visto l’addio alle corse di Stoner nella stagione precedente era, sulla carta, il pilota di punta della casa di Tokyo. L’uragano Marquez però si abbatté immediatamente su di lui e su tutta la MotoGP. Il pilota di Cervera conquistò il titolo da rookie, a soli 20 anni. Grazie ai suoi 334 punti, batté il ben più esperto Dani di ben 34 lunghezze.
La storia proseguì fino al 2018, stagione in cui Dani si ritirò dalle corse. Il risultato finale fu, quindi, un roboante 6-0, con tanto di 5 titoli mondiali complessivi. Proprio quello fu il periodo in cui Marc si consacrò nella storia del motomondiale. L’ultimo tassello fino ad ora messo arrivò nell’annata successiva. Nel 2019, Marquez portò a termine la stagione più dominante in assoluto, con ben 420 punti conquistati. Il compagno di squadra, un certo Jorge Lorenzo, pagò un feeling mai trovato con l’HRC e si fermò a quota 28.
Il 2020 è invece un anno da cancellare da questa statistica, visto che Marc si infortunò gravemente al braccio durante la prima gara e saltò tutta la stagione. Una volta rientrato, nel 2021, proseguì la sua striscia, battendo da lì al 2024 nell’ordine: Pol Espargarò, Joan Mir e il fratello Alex Marquez. Un cammino fin qui immacolato, in attesa di una delle sfide più stimolanti della sua carriera.
Un cammino da “cannibale”
Il suo talento puro risulta evidente anche guardando questi numeri. Il fatto che Marquez non abbia mai perso confronti interni non è per nulla banale, basti pensare al fatto che tutti i mostri sacri di questo sport, Valentino Rossi compreso, ad un certo punto della loro carriera si sono imbattuti in un compagno che li ha sconfitti. Un destino che è sempre toccato a tutti, tranne che a Marc.
Numeri che rendono ancora più interessante la sfida in casa Ducati nel 2025. Soprattutto perché, vista la forza del team, per Marc battere Bagnaia potrebbe molto facilmente voler dire conquistare anche il 9° titolo mondiale della carriera. Un traguardo che, oltre a fargli eguagliare proprio Rossi, verrebbe raggiunto dopo l’inferno che ha dovuto vivere nelle stagioni post infortunio.
Tutti stimoli che rendono il compito di Bagnaia parecchio complicato. Un Bagnaia che però, a sua volta, con i due mondiali vinti in MotoGP nel 2022 e nel 2023, ha raggiunto uno status piuttosto elevato, riconosciuto dallo stesso Marc più volte. Questa sarà la consapevolezza che potrà spingere il pilota torinese a fronteggiare al meglio delle sue possibilità il suo futuro compagno di squadra, cercando di sporcargli una statistica ancora immacolata.