MotoGP
Martin campione del mondo: la più grande vittoria per Ducati
Jorge Martin campione del mondo, una sconfitta per Ducati? Tutt’altro! Ecco le motivazioni dietro questa risposta.
Quasi nessuno ci credeva, sembrava impossibile anche solo pensarlo. Quando ci si è resi conto che la battaglia per il titolo piloti sarebbe stata tra Martin e Bagnaia, i retropensieri hanno cominciato a farsi spazio. L’unica conclusione possibile, per molti, era che Ducati avrebbe fatto di tutto per far vincere il suo numero 1, a scapito di un pilota che invece ha corso quasi tutta la stagione da separato in casa. Alla fine invece il nuovo campione del mondo della MotoGP è proprio Jorge Martin.
Una storia vecchia di 2 anni
Non è la prima volta che Ducati si trova a dover fronteggiare una situazione simile. Nel 2022, anno del primo titolo conquistato dal torinese, quest’ultimo ha lottato fino a Valencia con la Yamaha di Fabio Quartararo. Nelle ultime gare della stagione, alcune movenze sospette da parte dei membri del team ufficiale avevano fatto credere che la Casa stesse intimando ai team clienti di favorire Bagnaia.
La più famosa di queste scene riguarda il GP di Sepang, quando, mentre Bagnaia era in lotta con Bastianini per la vittoria, Tardozzi si avvicinò minacciosamente al Team Gresini. La gara poi venne vinta proprio dal pilota ufficiale, il che aumentò qualche lamentela. Da sottolineare però che, in una situazione analoga, poche settimane prima, ad Aragon, era stato proprio il “Bestia” a spuntarla.
Anche l’anno scorso, quando erano stati Jorge e Pecco a lottare per il titolo, le voci circolarono a più non posso. Insomma, lo spettro del complottismo aleggiava pesantemente dalle parti di Borgo Panigale da un po’ di tempo. L’esito del mondiale 2024 dovrebbe però aver definitivamente eliminato qualsiasi dubbio, anche perché, mai come quest’anno, le motivazioni per forzare il risultato finale c’erano.
Martin campione: numero 1 in Aprilia?
Dal punto di vista strettamente sportivo, in Ducati hanno perso parecchio durante questo 2024. La scelta di promuovere Marquez ha portato agli immediati addii di Bastianini, Bezzecchi e del team Prima Pramac, oltre che dello stesso Martin. Proprio il nuovo campione del mondo ha portato via un’altra cosa alla Rossa: il numero 1.
Quello che ormai da 2 anni era di proprietà di Bagnaia e che, per una decina di punti, non è riuscito a difendere. Se Jorge dovesse decidere anche di indossarlo sulla sua Aprilia, la “perdita” sarebbe ancora più pesante. Queste sono quindi le premesse con cui Ducati si appresta ad affrontare la prossima stagione.
Ma se parliamo di immagine…
Detto questo, proprio il successo di Jorge salva una cosa molto importante per Ducati: la faccia. Far vincere platealmente questo titolo a Bagnaia avrebbe recato un danno di immagine piuttosto importante per vari motivi. Innanzitutto, un successo ottenuto in quel modo non avrebbe neanche reso giustizia allo stesso pilota torinese, il cui valore sarebbe stato ridimensionato; inoltre, avrebbe mandato un messaggio bruttissimo a tutti i futuri piloti privati, che avrebbero capito di non avere possibilità di competizione con gli ufficiali.
Ducati invece ha fatto esattamente l’opposto. Dal GP di Silverstone ha stoppato lo sviluppo delle proprie moto ufficiali, proprio per regalare un finale di stagione a pari mezzi tra Jorge e Pecco. Inoltre, su ammissione di Bagnaia, dopo i test di Misano gli è stato impedito di avere un nuovo telaio, perché Martin non avrebbe potuto averlo a sua volta e senza quello difficilmente sarebbe diventato campione.
Una scelta di oculata, che si è dimostrata vincente
La conferma di quanto sia stato paritario il trattamento ricevuto da tutti i piloti della casa di Borgo Panigale si ha anche dall’immagine che quest’ultima ha voluto dare del mondiale appena concluso. Sul sito ufficiale, compare da qualche giorno un articolo dedicato dove vengono esaltati i “Fantastic Four“, in riferimento al fatto che 4 piloti Ducati (Martin, Bagnaia, Marquez e Bastianini) sono arrivati nei primi 4 posti del mondiale piloti. Nessun riferimento speciale per i piloti ufficiali.
Come affermato dallo stesso Gigi Dall’Igna, questa era la linea migliore da prendere per gestire questa stagione: «Alla fine vincono la nostra moto e la nostra immagine, pensiamo che quello che è successo dimostri che i nostri valori sono forti e che siamo coerenti con essi». Della stessa idea è anche Grassilli, responsabile marketing di Ducati, che ha sottolineato l’importanza di aver mantenuto la promessa fatta ad Jorge di farlo lottare fino all’ultimo.
Una stagione complicata anche dal punto di vista della gestione della comunicazione, vista la delicatezza della questione. Artur Vilalta, responsabile Ducati in quest’area, ha sottolineato proprio questo passaggio: «Bisognava essere pronti a rispondere a certe domande in certi momenti. C’era chi sembrava convinto che Ducati non avrebbe fatto vincere Martin».
Anche l’accuratezza di questi dettagli dimostra il bel lavoro compiuto da Ducati. Pure dal punto di vista comunicativo e di promozione del brand, la casa italiana si è dimostrata avanti rispetto alla concorrenza.