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MotoGP | Ducati e Pramac sempre più lontane, spunta Yamaha

Dopo 20 anni, Ducati e Pramac sembrano prossime alla rottura; scalpita Yamaha. Di seguito le prospettive di team e piloti interessati.

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GP della Catalogna; Pecco Bagnaia all'inseguimento di Jorge Martin sulla Ducati del team Pramac, che a breve potrebbe accogliere le avance di Yamaha (@ Red Bull Content Pool)
GP della Catalogna; Pecco Bagnaia all'inseguimento di Jorge Martin sulla Ducati del team Pramac, che a breve potrebbe accogliere le avance di Yamaha (@ Red Bull Content Pool)

Il weekend del Mugello di MotoGP e i giorni seguenti sono stati tutt’altro che privi di colpi di scena, non solo per l’azione in pista. Il tango dei piloti è decisamente entrato nel vivo, con tanti corridori in cerca di un sedile per la prossima stagione.

Anche diverse situazioni che sembravano ormai delineate, sono ricadute nell’incertezza. L’ultima è quella riguardante il sodalizio quasi ventennale tra Ducati e il team Pramac, che non sembra destinato a proseguire; in questo scenario potrebbe inserirsi Yamaha, anche per provare a risollevarsi dopo un paio d’anni da dimenticare.

Ducati e Pramac verso la rottura, Yamaha alla finestra

Quelle che erano banali congetture, hanno guadagnato sempre più credito. Il contratto tra Ducati e Pramac, in scadenza a fine anno, non è ancora stato rinnovato. Un legame instaurato nel 2005 che si è rivelato vincente per entrambe le parti, culminando con la vittoria del Mondiale Squadre 2023 per il team Pramac.

Questa fruttuosa partnership sembra aver imboccato il viale del tramonto: agli indizi delle scorse settimane si è aggiunta la pesante conferma di Gigi Dall’Igna. Il direttore generale di Ducati, tutt’altro che ottimista sul rinnovo del team satellite, ha parlato di un reale rischio d’addio.

Yamaha sarebbe pronta a sostituire Ducati come moto del team Pramac. La casa di Iwata è disposta a mettere sul tavolo un pacchetto molto invitante, permettendo alla squadra guidata da Gino Borsoi di schierare le proprie moto per un prezzo di riguardo.

Del resto, è evidente la necessità di crescita della squadra giapponese. La M1 è molto lontana a livello di prestazioni dalla Desmosedici: ampliare il parco moto può essere certamente un passo nella giusta direzione. Gli ultimi anni di Yamaha sono stati più che deludenti, con l’ultima vittoria che risale al GP di Germania 2022, per mano di Fabio Quartararo.

Il rinnovo del francese, che nel mese di aprile si è legato alla casa dei tre diapason fino al 2026, è sicuramente un attestato di fiducia per il futuro prossimo.

Dal no di Marquez a Martin in Aprilia

Nel weekend del Mugello, Marc Marquez aveva smentito in maniera netta le voci che lo vedevano vicino a Pramac per il 2025. Poi, nel giro di pochi giorni, sono arrivati uno dopo l’altro l’annuncio di Jorge Martin in Aprilia e il passaggio dell’otto volte iridato nel team Ducati ufficiale.

Chissà che le mosse dei due piloti spagnoli non siano state dettate proprio da indizi sul mancato rinnovo tra Ducati e Pramac. Marc Marquez è sempre stato molto chiaro riguardo la sua volontà di guidare una Ducati ufficiale nel 2025.

Non avrebbe mai accettato di salire in sella a una Yamaha poco competitiva e tanto bisognosa di sviluppi. Anche Jorge Martin potrebbe aver fiutato questo scenario, accettando le avance di Aprilia una volta sfumata la possibilità di vestire il Rosso.

A questo punto, al team manager di Pramac Gino Borsoi spetteranno alcune decisioni cruciali. La scelta della moto sembra ormai definitiva, e porta verso il Giappone. La situazione riguardante i piloti invece è tutt’altro che definita.

Innanzitutto sarà necessario prendere una decisione sul futuro di Franco Morbidelli, il cui contratto è in scadenza nel 2024. Poi, verranno osservate le candidature di altri piloti; in questo senso, potrebbe diventare di moda il nome di Miguel Oliveira.

Il pilota portoghese, attualmente in forza al team Trackhouse Racing, non ha attualmente una sella assicurata per il 2025. 6 anni di esperienza e 5 vittorie in MotoGP: il suo bagaglio sicuramente sarebbe utile allo sviluppo della futura moto del team Pramac, anche perché la casa di Iwata sarebbe intenzionata a lasciare grande libertà in questo senso alla squadra del patron Paolo Campinoti.

E Aldeguer?

In questo quadro sempre più complesso si inserisce anche il caso di Fermin Aldeguer. Nel mese di marzo, Ducati Corse ha ufficializzato l’ingaggio dello spagnolo classe 2005, annunciando che avrebbe corso con una Desmosedici GP dal 2025.

Pramac sembrava la soluzione più probabile; chiaramente la porta si chiuderebbe con l’inserimento di Yamaha. Per il pilota attualmente impegnato nel campionato di Moto2 si aprirebbero quindi due possibilità: Gresini e VR46.

La prima è quella più quotata, con il team Gresini chiamato a colmare il vuoto lasciato da Marc Marquez. Il futuro di Marco Bezzecchi e Fabio Di Giannantonio non è ancora chiaro, ma VR46 potrebbe confermare la propria line-up.

Non solo: grandi cose potrebbero essere alla porta per il team VR46. Con la fine del rapporto Ducati-Pramac, Borgo Panigale sarà chiamata a scegliere un altro team a cui affidare le proprio moto ufficiale.

La scelta potrebbe ricadere proprio sul team guidato da Alessio Salucci, in arte “Uccio”, trasformando così VR46 nella “nuova Pramac”. Il rapporto tra VR46 e Ducati diventerebbe così ancora più stretto, e aiuterebbe il team satellite a compiere uno step decisivo verso la strada della competitività, per la gioia di Uccio e dei suoi piloti.

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