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MotoGP | La normale flessione di Pedro Acosta

Gli ultimi risultati di Pedro Acosta non sono stati brillanti, ma è destinato a fare ottime cose in MotoGP.

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Acosta in azione in Austria
Acosta in azione in Austria (© GasGas)

L’appuntamento casalingo ha parzialmente sorriso alla KTM. Nonostante il bel 5° posto di Binder nella gara della domenica e un weekend in cui le moto austriache si sono fatte un po’ rivedere ai piani alti, il distacco dai migliori è ancora molto ampio. Se c’è un pilota che però non ha brillato in questo appuntamento, e che sta faticando un po’ nelle ultime uscite, è il rookie della MotoGP Pedro Acosta.

L’ottimo inizio di Acosta in MotoGP

Pedro era atteso ad un inizio scoppiettante, vista la molta attesa che si era creata intorno a lui. Le sue prime gare hanno pienamente rispettato le aspettative, già dalla domenica del Qatar aveva dato prova del suo immenso e indiscutibile talento, nonostante il 9° posto finale. Da quel momento ha collezionato una serie di bellissimi risultati.

Fino all’appuntamento del Mugello, ben 5 podi su 12 gare corse e quasi sempre miglior KTM al traguardo. Da Assen ad oggi invece è arrivato un 5° posto nella Sprint di Silverstone e una serie di altri risultati di basso profilo. Le motivazioni legate a questo calo di rendimento però, poco c’entrano con le abilità di Acosta, ma hanno radici ben più profonde.

KTM quest’anno è in difficoltà

Tolti i podi di Acosta, l’unico weekend veramente buono portato a casa dalla casa austriaca è stato quello del Qatar, dove Binder ha portato a casa 2 secondi posti. Dopo poche gare è iniziata una parabola discendente che ha portato KTM sempre più lontana dalle prime posizioni. Già dopo il Sachsenring proprio Binder e Acosta avevano preso una posizione chiara a riguardo, ammettendo le difficoltà.

Acosta, in particolare, non sembrava avere una spiegazione chiara di ciò che stava succedendo, tanto da dichiarare che avrebbe voluto sfruttare la pausa per andare in azienda e capirci qualcosa in più. Lo stesso Binder, dopo l’Austria, ha rincarato la dose dicendo che, nonostante il 5° posto, prendersi 18 secondi dai vincitori non è proprio il massimo.

Ma Acosta è ancora un rookie della MotoGP

Al ragazzo la voglia di spaccare il mondo non manca, così come la fretta di arrivare. Forse proprio quest’ultima caratteristica potrebbe averlo portato a collezionare 3 cadute nell’arco delle sessioni di prova in Austria. Situazione che, per forza di cose, lo ha anche un po’ condizionato nel resto del weekend, quando c’era da portare a casa i punti.

La verità è che puoi anche essere uno dei piloti più talentuosi della griglia, ma ad oggi il mezzo, soprattutto se non è una Ducati, conta parecchio. La stagione di Acosta, presa nel suo insieme, non può che essere giudicata positivamente. Nonostante guidi una moto satellite, ha battuto svariate volte i piloti ufficiali e portato a casa 5 dei 7 podi della casa austriaca.

Una situazione simile, ad esempio, l’ha dovuta affrontare un altro pilota fenomenale come Casey Stoner. Il suo primo anno, su una Honda privata, non fu esaltante dal punto di vista dei risultati. Appena salito sulla Ducati però, ci mise pochi giri a mettere d’accordo tutti sul suo immenso valore e ad oggi è ancora ricordato come uno dei più forti in assoluto.

Dipenderà molto da KTM

La parabola di Pedro sarà la stessa? Purtroppo per lui non è detto. L’anno prossimo Acosta avrà una KTM ufficiale e sarà, con ogni probabilità, il pilota di punta. Già questo è un buon passo avanti, ma la casa austriaca ha ancora tanto da recuperare e non è scontato che tornerà subito competitiva per le prime posizioni dal 2025.

Pol Espargaro è convinto che dall’anno prossimo il dominio Ducati comincerà ad attenuarsi, per via dei molti cambiamenti avvenuti a Borgo Panigale. La positività del tester KTM è fondata, vedremo come si svilupperà questa situazione. Certo è che sarebbe un peccato non riuscire a dare una moto competitiva ai massimi livelli ad un pilota che ha vinto 2 dei 3 mondiali a cui ha partecipato nelle classi minori.

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