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MotoGP | Nel 2025 verranno introdotte le comunicazioni radio
Dal 2025 comincerà l’introduzione delle comunicazioni radio. Non tutti però sembrano essere d’accordo con questa novità.
Nella giornata di giovedì, team e piloti hanno ricevuto un’importante novità. Dal 2025 verranno introdotte, per la prima volta, le comunicazioni radio. In una prima fase, si tratterà di comunicazioni unilaterali dalla Direzione Gara direttamente ai piloti, tramite dei messaggi preregistrati. Successivamente, dal 2026, potranno esserci ulteriori evoluzioni per renderle più dinamiche, coinvolgendo anche i muretti delle squadre.
Pareri positivi da Vinales e Quartararo
La questione ha diviso i piloti. Secondo Maverick Vinales e Fabio Quartararo, l’introduzione delle comunicazioni radio potrà dare una grossa mano ai piloti durante alcune fasi della corsa. Il pilota francese fa parte di coloro che vennero scelti per sperimentare questa novità già a partire dal 2022. Fabio ha avuto modo di fare un ulteriore test anche lunedì e, come detto, il suo parere è positivo.
Quartararo è convinto della bontà di questo sistema: «In Dorna stanno lavorando molto bene. Abbiamo ancora molta strada da fare perché con il rumore della moto è ancora difficile sentire bene». Ecco i momenti in cui potrebbe essere più utile: «Penso che sia fantastico avere una comunicazione quando succede qualcosa di grave o serio in pista. Se c’è dell’olio e nessuno lo sa, per esempio».
Anche Vinales sposa il tema relativo alla sicurezza: «Se per esempio c’è un incidente, un pilota in mezzo alla pista, la Direzione Gara può avvisare immediatamente». Maverick riconosce anche le potenzialità dei team radio dal punto di vista della spettacolarizzazione degli eventi: «È chiaro che i tempi stanno cambiando e che questo genere di cose rende lo spettacolo migliore».
Bagnaia è fortemente contrario alle comunicazioni radio
Anche il campione del mondo in carica, Pecco Bagnaia, ha avuto la possibilità di sperimentare questa nuova tecnologia, che prevede la trasmissione dell’audio tramite vibrazioni. Proprio questo sarebbe uno degli elementi che non convince il pilota Ducati: «Io ho provato i sistemi e ti premono sull’osso: già solo se stai 30 secondi con le dita su quel punto inizia a fare male, prova a immaginare per 40 minuti guidando».
Per evidenziare ancora di più la sua posizione a riguardo, ecco un curioso paragone con Michael Jordan: «Penso che prenderò multe alla Jordan ogni gara, perché non metterò niente del genere. Lui prendeva una multa ogni partita perché usava le scarpe rosse». Secondo Pecco, ci sono già diversi strumenti che svolgono la stessa funzione: «C’è il dashboard, la pitboard, quindi non c’è bisogno di altre comunicazioni che possono anche essere motivo di distrazione. Noi guidiamo dei mezzi che non permettono di essere distratti».