MotoGP
Come è andato il test di Razgatlioglu con Yamaha
Il turco ha svolto 33 giri ed è arrivato a girare anche in 1:49.1. Sul finale voleva una gomma in più per provare a scendere ancora con i tempi.

Lo scorso weekend, Nicolò Bulega ha fatto il suo esordio assoluto in MotoGP a Portimao. Lunedì è toccato al rivale delle ultime due stagioni, Toprak Razgatlioglu, scendere in pista con la Yamaha M1, in un test ad Aragon. Nella serata di ieri, sono venute fuori le prime indiscrezioni sull’andamento del turco durante la giornata, oltre alle sue dichiarazioni sulle sensazioni provate.
Razgatlioglu ad Aragon con Yamaha: molti giri e tempi buoni
La casa di Iwata è scesa in pista nelle giornate di domenica e lunedì, per continuare lo sviluppo del nuovo motore V4. Il primo giorno ha visto la presenza soltanto dei due collaudatori Augusto Fernandez e Andrea Dovizioso. Lunedì è arrivato il turno di Toprak, che ha avuto un primo assaggio a ciò che lo attenderà a partire dalla prossima stagione, quando sarà un pilota Pramac. Non si tratta del primo test di Razgatlioglu in sella ad una MotoGP, dato che qualche anno fa proprio Yamaha, mentre correva per loro in WSBK, gli diede la possibilità di provarla.

Razgatlioglu e il test team Yamaha a Jerez nel test privato del 2023 (© Yamaha Racing)
I riscontri trapelati mostrano un Razgatlioglu che si è comportato piuttosto bene. Il turco ha completato 33 giri e ha fatto registrare come miglior tempo un 1:49.176, un crono lontano dai migliori riferimenti mostrati in MotoGP in questa stagione, ma che vanno tarati anche alle differenti condizioni dell’aria e della pista. Toprak tornerà in pista martedì prossimo a Valencia, nel suo primo test ufficiale da pilota MotoGP.
Le sensazioni del turco dopo lunedì
A margine della giornata, sono anche arrivate le parole a caldo di Toprak Razgatlioglu, appena terminata la sua giornata di test ad Aragon con la Yamaha. Come sempre, quando si tratta di test, le sensazioni del pilota battono qualsiasi riferimento cronometrico. A maggior ragione in un caso come questo, in cui il pilota in questione deve ancora acquisire la confidenza minima con il mezzo.
Le differenze con la SBK sono molto evidenti: «Ovviamente la MotoGP da una sensazione completamente differente rispetto alla Superbike. È molto più sensibile basta un piccolo scivolamento e lo senti subito. Comunque l’inizio è sempre difficile poi pian piano ci si abitua. È chiaro che c’è molta strada da fare perché non conosco ancora i limiti dell’anteriore. Forse dovrò anche cadere un paio di volte… non lo so».
Il suo approccio, vista la nuova esperienza, è stato più tranquillo del solito: «Ho cercato di essere un po’ più delicato – anche se alla fine i riscontri sono stati positivi – verso la fine del test ho ottenuto buoni tempi». Sono arrivate anche le prime regolazioni sulla nuova moto, in vista della prossima stagione: «A disposizione avevo due pneumatici nuovi perché lo scopo era salire sulla moto e conoscerla. Ho regolato il manubrio e sistemato come piace a me. I dettagli sono importanti e dobbiamo fare qualche adattamento. Nell’ultimo run ho girato in 1’49».
Alla fine è uscito fuori il vero Toprak
Dopo la fine del suo test è emerso anche un altro dettaglio interessante, che fa capire la grande voglia del turco di fare bella figura fin da subito. Pare infatti che Razgatlioglu, terminati gli pneumatici nuovi a sua disposizione, abbia provato a procurarsene un altro paio. Toprak sentiva di aver ancora del margine: «Diciamo che ho mantenuto un buon ritmo se avessi avuto un’altra gomma sarei potuto scendere sotto l’1’48”. Io ho sempre aspettative. Ecco perché ho cercato altre gomme nuove».

Jack Miller e Toprak Razgatlioglu sono i piloti scelti da Pramac Yamaha per il 2026 (© MotoGP)
Pur di concedersi quest’ultima possibilità, il turco sarebbe stato disposto a procurarsi le gomme anche dalla Honda, anch’essa presente in circuito con i suoi test rider. Sarebbe stato disposto anche a pagare di tasca propria pur di migliorare il suo tempo, nonostante si trattasse solo di un test privato! Razgatlioglu ha comunque riconosciuto la bontà dei feedback raccolti: «L’importante è che non sono caduto e ho potuto conoscere un po’la moto. Ora andremo a Valencia con maggiore consapevolezza».









