WEC
Giuliano Salvi, Operation Manager Ferrari: «Ora siamo maturi per poter lottare per il campionato»
«Abbiamo lavorato duramente durante l’inverno. Imparando dagli errori commessi. Il titolo è chiaramente un obiettivo dell’azienda».

La Ferrari ha colto una splendida vittoria nella tappa italiana del FIA WEC. Successo in casa che mancava per la Rossa dal 1972 quando a Imola correva il Mondiale Sportprototipi. Il risultato di domenica ha segnato un altra pagina felice per la Casa di Maranello dal suo ritorno nel Mondiale Endurance, completato dal secondo posto della 499P #83 di AF Corse. Qui le parole di Giuliano Salvi, responsabile Ferrari, dopo una splendida domenica nella 6 Ore di Imola.
Le parole di Giuliano Salvi, Race & Test Operation Manager Ferrari
La vittoria a Imola conferma il sensazionale risultato della 1812km del Qatar. Un inizio di stagione incredibile per la Rossa, che è anche figlio di quanto imparato negli scorsi anni e degli aggiornamenti portati sulla 499P.
«Riguardo l’anno scorso, non dobbiamo dimenticarci che siamo sempre un team molto giovane. Abbiamo dovuto costruire la squadra dagli errori che abbiamo commesso e non abbiamo mai avuto problemi ad ammetterli. Tutto questo ci ha portato alla vittoria di oggi. Così come le modifiche che abbiamo fatto spendendo il joker l’anno scorso. Abbiamo lavorato duramente durante l’inverno con la squadra e credo che questo stia dando i suoi frutti. Ora sappiamo come mettere la vettura nella finestra ottimale per le prestazioni. Ora ciò che era una nostra debolezza è diventato un nostro punto di forza».
Il meteo era un altro degli elemento variabili che potevano scombinare le carte in tavola. Per la #51 sono state fatte le scelte seguendo i dati raccolti nel weekend e seguendo le previsioni che il team aveva in mano.
«Tutte le scelte che abbiamo fatto sono state fatte in funzione dei modelli che avevamo e che prevedevano l’arrivo di uno scroscio d’acqua tra le 17.30 e la fine della gara. Onestamente guardando anche il cielo a quell’ora era molto scuro, quindi abbiamo scelto in base ai dati che avevamo in mano. Probabilmente per la #83 non ha funzionato al meglio. Le soft sono gomme che quando hai uno spazio libero e puoi spingere possono darti fiducia anche se inizia a piovigginare, mentre se sei nel traffico è più facile surriscaldarle. É una linea molto sottile. La #51 era nella situazione migliore, la #83 no. Non conscendo se la pioggia arrivava o meno, saremmo dovuti rimanere sulle medie».

Robert Kubica, pilota della Ferrari 499P #83 di AF Corse (© Photo Agency – Marco Montrone)
Oltre al meteo anche la strategia è stata fondamentale nella vittoria della vettura #51. Andare lunghi con le gomme, soffrendo un pochino di degrado si è rivelata la scelta giusta, purché si venisse data priorità al non perdere la posizione guadagnata in pista.
«Il problema di Imola sono i sorpassi, che sono molto difficili perché la pista è stretta. Quindi diventa molto importante mantenere la posizione in pista. Visto che partivamo dalla prima fila, abbiamo pensato di rimanere fuori il più possibile anche se avessimo potuto soffrire u po’ di degrado e perdere meno tempo possibile in pit lane. Qui è facile perdere posizioni in pista e recuperare invece può essere rischioso e difficile, come abbiamo visto per la #50».
«Credo che la #83 non sia riuscita a tenere il passo della #51 a causa del degrado che hanno accusato sulle medie. Allungare la vita delle gomme non era facile. Noi abbiamo cecato di capire meglio come funzionano le gomme ed è questo su cui abbiamo lavorato molto durante l’invern. Sulla gestione gomme e sul degrado e questo penso che si veda oggi».

La Ferrari #51 in trionfo a Imola (© Ferrari Hypercar)
Un inizio di stagione promettente anche in vista della rincorsa al titolo. In Qatar oltre la performance anche gli eventi hanno giocato a favore della tripletta Ferrari, ma se porti il marchio Ferrari addosso, non puoi puntare ad un obiettivo minore della vittoria.
«In Qatar è stato più semplice del previsto. Cadillac era molto forte, ma le due vetture di Hertz Jota, tamponandosi, ci hanno semplificato la vita. Ma senza quell’incidente credo che avremo visto una gara diversa, perché anche Toyota era molto competitiva sul finire della corsa. Anche qui abbiamo dominato e abbiamo fatto un ottimo lavoro, ma non dobbiamo scordarci che anche Alpine e BMW sono state molto competitive. Noi abbiamo spinto molto per stare davanti alla vettura #20 di WRT».
«Tutti coloro che portano il cavallino rampante sulla maglietta non possono essere felici di fare P2. Il campionato è chiaramente un obiettivo dell’azienda, però allo stesso abbiamo molto rispetto degli avversari. Non si può vincere subito, devi affrontare un percorso di crescita e ora siamo maturi abbastanza per poter lottare per il campionato».