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Michelle Gatting: «Da piccola sognavo la F1 con la Ferrari. Prima o poi vinceremo un titolo con le Iron Dames».

«La passione deve sempre esserci. Se non hai la passione per questo sport è difficile continuare, perché ci sono anche momenti molto difficili. Oggi voglio ispirare le ragazze e il mondo e dimostrare che i sogni possono diventare realtà. Anche i più difficili»

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Michelle Gatting, pilota di Iron Dames dal 2018 (© Iron Dames)
Michelle Gatting, pilota di Iron Dames dal 2018 (© Iron Dames)

Abbiamo avuto l’opportunità di fare un’intervista esclusiva con Michelle Gatting a Imola durante la 6 ore del WEC. Pilota ufficiale Porsche da quest’anno e Iron Dames dal 2018, la danese è una dei piloti più esperti nelle corse endurance e GT, oltre ad essere un punto di riferimento per tutto il movimento femminile. Con Michelle abbiamo parlato di risultati, obiettivi e sogni, come quello di correre la sua gara del cuore e un giorno forse vincerla; la 24 Ore di le Mans. Gara che si correrà questo weekend.

L’assenza a Le Mans

Purtroppo Gatting ha subito un infortunio al piede durante la prova di un pit stop nelle prime sessioni di test sul Circuito della Sarthe. Questo le impedirà di partecipare alla sua settima 24 Ore di Le Mans e come si può immaginare ne è rimasta molto delusa. In soccorso del Team Manthey e della realtà di Deborah Mayer arriverà però Sarah Bovy, pronta a dare il suo contributo pin una gara che conosce molto bene.

Noi siamo sicuri che Michelle tornerà ancora più forte di prima e a inseguire gli obiettivi della stagione, che vede protagonista lei e le sue compagne in diversi campionati. Per il momento non possiamo che augurarle un grosso in bocca al lupo e di rivederla il prima possibile sulla Porsche #85.

L’intervista a Michelle Gatting alla 6 Ore di Imola del FIA WEC 2025

La vittoria nella gara di apertura dell’ELMS a Barcellona è stata la prima della stagione. Un modo per iniziare al meglio l’European Le Mans Series. Mi puoi raccontare le emozioni di quel successo?

«Ovviamente non è stata la nostra prima vittoria all’ELMS, ma come hai detto è stata una vittoria importante; perché eravamo lì con la nuova line-up con Sarah come pilota Silver e Celia come Bronze. Inoltre non avendo avuto un inizio semplice nel WEC in Qatar, è stata ancora più importante per tutti. La nostra ultima vittoria nell’ELMS era avvenuta a Imola nel 2024, quindi tra quella e il successo di Barcellona è passato un po’ di tempo e questo l’ha resa più emozionante. Celia è da poco in Iron Dames ed è il primo anno che compete con noi nell’ELMS, per questo ha fatto un grandissimo lavoro e un’ottima progressione che ci ha aiutato a portare a casa la prima vittoria nel campionato, alla prima gara; così come Sarah. Credo che alla fien tutti abbiamo performato al meglio quel giorno. Il team e noi con al vettura. Vincere è sempre bellissimo e non ti abitui mai veramente a tali emozioni, per questo quando succede è sempre speciale».

Il rapporto con Imola

Imola è una tracciato per voi familiare. Tu ci hai corso molto spesso e con campionati diversi. Ora ci gareggiate con il FIA WEC e l’ELMS e avete ottenuto ottimi risultati lì. Che sensazioni ti lascia questo circuito?

«Questo è uno dei miei circuiti preferiti in calendario e penso che molti piloti la pensino così. É un tracciato speciale ed iconico. Tutti conosciamo la storia di Imola e per questo è sempre bello venire a correre qui e venire in Italia, anche perché qui si mantiene il fascino storico delle gare europee, sia come atmosfera che come pista e questo mi piace molto. In piste come questa se fai un errore, lo paghi. Se esci di pista hai la ghiaia quindi le conseguenze di un minimo errore sono alte e a noi piloti questa è una caratteristica che piace. Secondo me i tracciati moderni sono troppo piatti, non ti regalano le emozioni che ti da una pista come Imola. Correrci è sempre emozionante. Ci sono un sacco di fan che ci seguono da molti anni e anche aver vinto nell’ELMS l’anno scorso è stato speciale».

La Porsche 911 GT3 RS in azione a Imola durante la 6 Ore del FIA WEC 2025

La Porsche 911 GT3 RS in azione a Imola durante la 6 Ore del FIA WEC 2025 (© Iron Dames)

I primi passi con Iron Dames

Michelle, tu sei nel progetto dall’inizio. Se dovessi descrivere il percorso di Iron Dames con una parola, quale sarebbe?

«Passione al 100%. Quella deve esserci sempre; perché altrimenti diventa molto difficile fare un buon lavoro. Non solo per noi piloti, ma per tutte le persone coinvolte nel progetto. Se non hai la passione per questo sport è difficile continuare, perché ci sono anche momenti molto difficili. In questi 7 anni che sono  nel progetto abbiamo avuto momenti straordinari e meno straordinari. Ci sono stati momenti in cui fai fatica a voler andare avanti,  ma non abbiamo mai mollato. Questo perché condividiamo la stessa passione, lo stesso sogno e l’amore per questo sport.  So che passione è anche una parola molto importante per Deborah ed è quindi qualcosa che condividiamo tutti».

La conferma di Porsche

La tua passione e il tuo talento ti hanno portato a diventare una pilota ufficiale Porsche. Cosa significa per te?

«Sono molto felice di aver raggiunto questo traguardo. Ho raggiunto molti traguardi insieme ad Iron Dames e anche a questo ci sono arrivata grazie a loro e grazie anche a Deborah, perché è lei che mi ha dato l’opportunità di fare l’esperienza negli ultimi sette anniper diventare una pilota di endurance e GT di alto livello. Non avrei potuto raggiungere questo punto senza il supporto di Deborah e Claudio e di tutti gli altri coinvolti nel progetto».

«Da quando sono diventata una pilota di corse endurance, ho sempre detto che volevo diventare una pilota di una casa costruttrice, ma non volevo che mi fosse regalato nulla o che mi venisse offerta tale posizione perché sono una ragazza. Volevo essermelo guadagnato con le mie possibilità e le mie abilità. Rispetto al passato vedo quanto e come sono migliorata a livello di guida, ma anche come compagna di squadra. Sono maturata molto rispetto al passato e anche invecchiata (scherzando, ndr). Sono ancora molto giovane ma nelle corse endurance l’esperienza conta molto e ora posso dire di essere una tra i piloti con più esperienza in pista e questo mi rende molto orgogliosa. Spero di continuare a raggiungere nuovi traguardi con Iron Dames, ma anche con Porsche Motorsport. Chiudo dicendo che sono la prima Iron Dames a diventare un pilota ufficiale di una Casa, ma sicuramente non sarò l’ultima».

Alla prova con la 911 GT3 RS

Quest’anno rispetto alle passate stagioni hai la possibilità di guidare la Porsche 911 GT3 RS in tutti i campionati, senza saltare da una vettura all’altra. Pensi che così sia più facile per voi dover lavorare con una sola auto invece che più vetture?

«Quando devi correre auto diverse come lo scorso anno, diventa più difficile. L’anno scorso non riuscivamo ad estrarre il 100% da ogni vettura, mentre ora siamo in grado di farlo guidando solo la Porsche. Questo grazie anche al progetto Iron Dames X Porsche Motorsport che ci permette di correre in più campionati ma con la stessa vettura e questo ci permette di vedere e valutare bene il potenziale di tutti i piloti, sulla stessa auto».

Michelle Gatting, pilota di Iron Dames dal 2018

Michelle Gatting, pilota di Iron Dames dal 2018 (© Iron Dames)

Speranze e Sogni

L’anno scorso siete arrivate seconde nell’ELMS. Pensi che quest’anno possa essere l’anno giusto per le Iron Dames di vincere un titolo?

«Vincere un campionato è una delle cose più difficili da raggiungere nello sport. Abbiamo dimostrato di poter vincere anche in campionati molto competitivi come WEC e ELMS, ma non siamo ancora riuscite a conquistare un titolo. Credo che alla fine per vincere un campionato sia importante essere costanti per tutta la stagione e portare a casa punti importanti, evitando di prendere penalità o avere problemi tecnici e incidenti in pista. Quindi dobbiamo essere più costanti durante tutto l’arco dell’anno. Alla fine lo scorso anno se non ci fossimo ritirare a Barcellona nell’ELMS, avremo vinto il titolo. Quest’ anno abbiamo iniziato meglio in quella competizione. Non so se sarà questo l’anno per vincere il titolo nell’European Le Mans Series, ma so che prima o poi accadrà»

Donne guidate dai sogni

Il vostro motto è “Women Driven by Dreams”. Quale è oggi il tuo sogno più grande e quale era il tuo sogno da bambina?

«Il mio sogno quando ero bambina era diventare un pilota di F1, correre per Ferrari e diventare “la prossima Michael Schumacher”. Questo è quello che desideravo, per me era un obiettivo chiarissimo nella mia testa. Non cin sono riuscita, ma alla fine ho corso per Ferrari. Non sono diventata “la prossima Michael Schumacher”, ma come dice sempre Sarah (Bovy, ndr); sono diventata “la prossima Michelle Gatting”. Credo di essere diventata una miglior versione di me stessa».

«Non ho raggiunto quel sogno, ma oggi ne ho ancora molti. Vincere con le Iron Dames la 24 Ore di Le Mans e andare su quel gradino più alto del podio con le mie compagne di squadra è qualcosa che sogno ardentemente, quasi tutte le notti. Ci siamo andate vicine, ma non lo abbiamo ancora raggiunto. Questo è uno dei traguardi che vorrei raggiungere per il progetto, per tutti coloro che lavorano in Iron Dames e anche per ispirare le ragazze e il mondo e dimostrare che i sogni possono diventare realtà. Anche i più difficili. Un giorno mi piacerebbe anche guidare un Hypercar o gareggiare nel DTM, dove posso mettere alla prova le mie abilità come pilota».

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