MotoGP
Ducati perde pezzi per il 2025, ci sarà più lotta?
La Ducati ha perso il suo team satellite più competitivo e 3 piloti validi, cosa succederà dal 2025? Le prospettive
Nel 2025 ci saranno un bel po’ di cambiamenti in casa Ducati. A Borgo Panigale stanno perdendo dei pezzi importanti in vista dei prossimi anni. La casa italiana dovrà ora riorganizzarsi internamente, decidendo chi tra VR46 e Gresini merita di ricevere il trattamento da team ufficiale. Dall’Igna è stato chiaro, la volontà è quella di avere solo un’altra GP25 oltre a quelle che guideranno Bagnaia e Marquez nel team ufficiale.
Le parole di Dall’Igna e Bagnaia
A margine del Gran Premio di Assen, corso ormai più di una settimana fa, Gigi Dall’Igna è stato interpellato anche sulla prossima stagione. Il leader tecnico di Ducati ha spiegato che per la casa italiana, il giusto equilibrio è quello di avere solo 3 moto ufficiali l’anno prossimo, una in meno delle ultime stagioni. Va da sé quindi che solo uno dei quattro piloti che l’anno prossimo correranno nei due team satellite avrà questo privilegio.
Qualche giorno dopo, alla vigilia del weekend del Sachsenring, anche a Bagnaia è stata posta una domanda sulla questione. La sua risposta è andata in controtendenza con la volontà di Dall’Igna. Pecco ha infatti spiegato quanto si sia reso conto dell’enorme vantaggio che ha avuto Ducati in questi anni con le 4 moto ufficiali a disposizione e si auspica che anche in futuro la situazione interna non cambi.
Cosa teme Bagnaia? La situazione
Nelle ultime stagioni, il vantaggio tecnico accumulato da Ducati è stato molto ampio. I fattori principali sono stati: le 8 moto in pista (un terzo della griglia), il fatto che 4 di queste fossero ufficiali e la disponibilità di piloti molto validi. Questi elementi le hanno permesso di sbaragliare la concorrenza nelle ultime 3 stagioni.
Adesso il panorama si preannuncia leggermente diverso. Ducati, come affermato anche da Campinoti, ha deciso di comprare il Cristiano Ronaldo dei piloti. Questa mossa, volta a creare un vero e proprio Dream Team, ha portato a conseguenze di un certo rilievo.
La prima ha riguardato il mercato piloti. Bastianini, scaricato dal team ufficiale, è stato costretto ad andare altrove e ha scelto KTM. Martin, tradito dalla casa che quel posto glielo aveva fatto annusare più volte, ha immediatamente deciso di andare in Aprilia. Bezzecchi, capendo che anche per lui non erano più rimaste prospettive rosee in Ducati, ha seguito Jorge.
La seconda invece ha toccato il mercato costruttori. Il team Prima Pramac Racing, dopo tanti anni di strettissima collaborazione con Ducati, ha deciso di passare a Yamaha. La scelta è la logica conseguenza di una situazione in cui proprio il team di Paolo Campinoti è quello che ci ha perso più di tutti. Convinti di poter avere uno tra Marc e Jorge per il 2025, si sono ritrovati a secco.
Concorrenza agguerrita per Ducati nel 2025
Per correre ai ripari, Ducati ha cercato quantomeno di trattenere Fabio Di Giannantonio, viste le voci che lo volevano in Yamaha con Pramac. La missione è riuscita, il pilota romano ha firmato un contratto direttamente con la casa italiana (la terza GP25 sarà sua?). Manca solo da definire il suo compagno di squadra, posto conteso probabilmente tra Aldeguer e Morbidelli.
Con tutti questi cambiamenti però, Ducati si ritroverà comunque in una situazione complicata a partire dalla prossima stagione. Dopo l’ingaggio di Marquez è saltato l’intero meccanismo interno. Alcuni dei piloti più forti sono andati a rinforzare le dirette concorrenti (KTM e Aprilia) e Pramac, il più forte dei team satellite, ha deciso di concentrare i propri sforzi altrove (Yamaha).
I rivali potranno vedere finalmente la luce. Vedere la casa dominatrice delle ultime tre stagioni perdere progressivamente pezzi è sicuramente uno stimolo importante. Molto dipenderà dai vari sviluppi delle moto e da quanto velocemente i nuovi piloti si adatteranno ai mezzi che avranno a disposizione. La sensazione è che tra il 2025 e il 2026, i margini per possibili inserimenti esterni a Ducati nella lotta al titolo ci siano.
E nel 2027 ci sarà la rivoluzione tecnica, che potrebbe rimescolare nuovamente le carte.