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Bagnaia, otto vittorie e un incredibile secondo posto. E se Ducati ci mettesse lo zampino?

Bagnaia, Martin, Ducati: è lotta infinita. Bagnaia vince l’ottava gara ma Martin è in testa al Mondiale MotoGP. E se Ducati aiutasse Pecco?

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Martin, Bagnaia, Ducati. I tre protagonisti del Mondiale MotoGP infinito (© Red Bull Content Pool)
Martin, Bagnaia, Ducati. I tre protagonisti del Mondiale MotoGP infinito (© Red Bull Content Pool)

Bagnaia, Martin, Ducati. Tre protagonisti per una lotta al titolo MotoGP tutt’altro che scontata. Ieri “Pecco” Bagnaia ha conquistato il GP del Giappone, arrivando a otto gare conquistate in campionato, come solo Valentino Rossi, Casey Stoner, Jorge Lorenzo e il suo futuro compagno di squadra Marc Marquez.

Un traguardo ragguardevole, che però mette il piemontese solo al secondo posto in classifica. Jorge Martin quest’anno ha sbagliato pochissimo ed è sempre lì. Lo spagnolo è in testa con dieci punti di vantaggio su Bagnaia, con quattro gare (più quattro sprint) al termine.

C’è un’ombra però sul Mondiale, che potrebbe allungarsi nei prossimi appuntamenti. E un precedente a quattro ruote.

Bagnaia 8 – Martin 4. L’importanza dei piazzamenti

Nella storia della MotoGP dal 2002 al 2024, i piloti che hanno conquistato otto o più vittorie in una stagione hanno spesso dominato il campionato, accumulando punteggi elevati e distanziando nettamente i loro avversari più prossimi.

Campioni come Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e Marc Márquez hanno raggiunto questo traguardo, spesso con differenze in classifica superiori ai 50 punti rispetto al secondo classificato. Analizzando i piazzamenti gara per gara dei campioni del mondo MotoGP, emerge una costante presenza sul podio, con un alto numero di vittorie, tanti piazzamenti sul podio e rarissimi ritiri.

La classifica premia la costanza di Martin che, quando non può vincere, arriva secondo. Ben cinque i piazzamenti sul secondo gradino del podio, contro il solo secondo posto di Bagnaia nel GP di San Marino. Due i terzi posti di Martin, uguale a Bagnaia, mentre l’iberico è finito fuori dai primi tre due volte, contro la sola volta del campione del mondo in carica.

Le Sprint Race sono determinanti in classifica. Anche i ritiri

Le Sprint Race del sabato hanno mitigato questo effetto, c’è da dirlo. Al sabato Martin ha conquistato 138 punti, contro i 103 di Bagnaia. Che, se si corresse solo la domenica, avrebbe 279 punti, contro i 254 dello spagnolo, nonostante Bagnaia abbia vinto 6 sprint contro le 4 di Martin.

Nel computo totale, tra Bagnaia e Martin pesano i ritiri. Il pilota Ducati Lenovo è infatti in vantaggio anche su questa statistica, 3 a 2 nei confronti del pilota Pramac. Nelle Sprint Race poi, non ne parliamo. Sono 4 a 1 gli “zeri” in favore di Bagnaia, che ha mostrato una grande discontinuità rispetto al suo immediato avversario.

Bagnaia, Martin e Marc Marquez nel retropodio a Motegi 2024 (© MotoGP)

Bagnaia, Martin e Marc Marquez nel retropodio a Motegi 2024 (© MotoGP)

Bagnaia-Martin-Ducati. Un triangolo da cui usciranno due vincitori

Bagnaia-Martin-Ducati. Un triangolo imprevedibile. Tutte queste statistiche sui numeri sono senz’altro interessanti. Da qui sarebbe molto semplice dire «il più costante vincerà». Eh, grazie. In “Chiacchiere da Bar…bieri”, da anni, diamo però spazio anche alle idee più bislacche, quelle che a volte vengono dette nei bar dopo qualche bicchiere di troppo.

Passiamo per un attimo alle quattro ruote. In F1, nel 1999, successe che Michael Schumacher, in piena lotta per il titolo contro Mika Hakkinen e la McLaren si infortunò dopo un brutto incidente a Silverstone. Stagione finita, praticamente. La logica direbbe che, a quel punto, avendo una macchina competitiva, Ferrari avrebbe puntato su Eddie Irvine, il secondo pilota, per il titolo piloti.

Invece no. Ferrari stoppò lo sviluppo delle monoposto, Irvine lottò comunque, ma non vinse. Anche grazie a una ruota smarrita al Nurburgring. Perchè? Schumacher era il prescelto per vincere il mondiale e Irvine era destinato a un altro team, la Jaguar, dopo che Ferrari aveva scelto Rubens Barrichello come seconda guida per il 2000.

Questo per dire cosa? Jorge Martin passerà all’Aprilia nel 2025. Pramac Racing passerà a Yamaha dopo vent’anni con Ducati. Secondo voi il numero 1 passerà agevolmente sul cupolino di un altro team? Secondo voi Yamaha potrà fregiarsi semplicemente di avere il team che ha fatto vincere l’ultimo campione del mondo?

In un motorsport dove con l’elettronica si può cambiare tutto, mi riesce difficile pensare che Ducati non farà il possibile e di più per tenersi il numero ‘1’ in casa. Sono illazioni fondate sul nulla, ci mancherebbe. I ricordi di Davide Tardozzi che si fionda nel box Gresini Racing per far placare un fin troppo arrembante Enea Bastianini contro Bagnaia nel 2022 sono ancora lì.

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