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Formula 1GP Abu Dhabi

Helmut Marko critica Tsunoda: «Eravamo una Red Bull contro due McLaren. È andato oltre»

Helmut Marko critica Yuki Tsunoda per la difesa su Norris ad Abu Dhabi e sulla sua inconsistenza per tutta la stagione. Ma il giapponese è una scelta dello stesso Marko.

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Helmut Marko e Yuki Tsunoda (© Red Bull Content Pool)
Helmut Marko e Yuki Tsunoda (© Red Bull Content Pool)

Le critiche di Helmut Marko a Yuki Tsunoda dopo l’ultimo GP di Abu Dhabi non lasciano spazio a interpretazioni. L’advisor Red Bull ha spiegato che il titolo perso da Max Verstappen si è deciso nella «situazione due contro uno» contro le McLaren.

Tra i temi toccati c’è anche il ruolo di Yuki Tsunoda, inconsistente per tutta la stagione. Tsunoda ha chiuso il campionato al diciassettesimo posto, con soli 33 punti. Al pari di Lance Stroll.

Marko: «Tsunoda ci ha provato ma è andato oltre»

Come riportato dall’edizione olandese di Motorsport.com, secondo Helmut Marko, il destino del Mondiale si sarebbe delineato già nei primi giri, quando Ferrari e Mercedes non sono riuscite a inserirsi nella lotta. «Max e le McLaren hanno dominato la gara. La nostra speranza che Ferrari e Mercedes fossero della partita non si è avverata. Il punto è semplice: l’elemento decisivo del campionato è che c’era una Red Bull contro due McLaren forti», ha dichiarato a Sky Deutschland.

Nel tentativo di aiutare il compagno di squadra, Yuki Tsunoda ha difeso in modo estremamente aggressivo su Lando Norris, ricevendo una penalità di 5 secondi per i ripetuti cambi di direzione. Marko non è stato tenero nel giudizio: «Tsunoda ci ha provato, ma è andato troppo oltre».

Marko: «Abbiamo commesso i nostri errori, ma abbiamo fatto del nostro meglio»

Nonostante la delusione, Marko ha sottolineato la qualità del lavoro Red Bull e ha riconosciuto la solidità del finale di stagione di Norris: «Ha fatto una seconda metà di stagione quasi forte quanto la nostra. Non ha commesso errori. È campione del mondo con merito».

La Red Bull, in fin dei conti, ha pagato il prezzo della sua scarsa forma all’inizio dell’anno. «Abbiamo commesso i nostri errori», ha osservato Marko. «Ma anche la McLaren li ha commessi, e ne abbiamo tratto beneficio. Abbiamo fatto del nostro meglio». Il dirigente austriaco a elogiato l’atmosfera all’interno della Red Bull: «Tutti erano molto motivati, senza avvertire lo stress che abbiamo sperimentato nel 2021».

Tsunoda e Marko ad Abu Dhabi (© Red Bull Content Pool)

Tsunoda e Marko ad Abu Dhabi (© Red Bull Content Pool)

Analisi: Marko critica Tsunoda, ma i piloti li sceglie lui

Le parole di Helmut Marko nei confronti di Yuki Tsunoda arrivano in un contesto particolare, perché lo stesso Marko è la figura che, da oltre quindici anni, decide, promuove e taglia i piloti del programma Red Bull.

La sua critica «è andato troppo oltre» sembra puntare il dito verso l’incapacità del giapponese di incidere davvero nella corsa al titolo, ma il quadro non può prescindere da un dato. Tsunoda è un pilota scelto, cresciuto e difeso da Marko stesso, introdotto in F1 attraverso il Junior Team e promosso in Red Bull proprio grazie al supporto dell’austriaco. Una scelta fatta proprio quest’anno, dopo sole due gare, per sostituire un altro prescelto da Marko, Liam Lawson.

Se Red Bull, nel momento più delicato della stagione, si ritrova senza un secondo pilota in grado di aiutare Max Verstappen nella lotta mondiale, la responsabilità ricade inevitabilmente anche sulla struttura che ha costruito quel roster.

Yuki Tsunoda con Max Verstappen sul palco della fanzone ad Abu Dhabi (© Red Bull Content Pool)

Yuki Tsunoda con Max Verstappen sul palco della fanzone ad Abu Dhabi (© Red Bull Content Pool)

In altre parole: Marko critica Tsunoda, ma Tsunoda è una sua creatura. La «situazione due contro uno» è stata determinante, ma nasce anche dalle scelte del responsabile del vivaio Red Bull, che non ha preparato un supporto adeguato per Verstappen in uno scenario così competitivo.

La chiave di lettura può essere anche un’altra: la politica Red Bull di privilegiare in tutto e per tutto un solo pilota, costruendo una macchina solo secondo le indicazioni di Verstappen, si è rivolta contro il team stesso. Anche per Red Bull il 2026 sarà un anno zero. Chissà se impareranno dai loro errori.

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