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CIV SBK

Michele Pirro, campione e collaudatore

Collaudatore e pilota Ducati di riferimento nel Campionato Italiano SBK. Un uomo chiave per i successi attuali della casa di Borgo Panigale

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Michele Pirro in azione nel Round 5 del CIV 2024 al Mugello, dove ha vinto il suo decimo titolo nella SBK
Michele Pirro in azione nel Round 5 del CIV 2024 al Mugello, dove ha vinto il suo decimo titolo nella SBK (© Marco Montrone)

Nel Round 5 del CIV 2024 al Mugello Michele Pirro è diventato Campione italiano nel CIV per la decima volta. Un successo arrivato dopo molti anni di sacrifici, che lo hanno incoronato nuovamente come uno dei piloti più forti sullo scenario motociclistico italiano. Non solo per i titoli ottenuti ma anche per il grande lavoro svolto con Ducati dal 2013 ad oggi.

Un titolo per chiudere?

Finalmente il decimo titolo. Rincorso e voluto, ma senza foga, solo con la consapevolezza di voler raggiungere un traguardo storico. Michele ha preso atto di aver vinto il titolo nel parco chiuso al Mugello, dopo la penalità inflitta a Delbianco, suo diretto rivale per il CIV SBK di quest’anno.

La gioia per aver raggiunto un obiettivo così importante è esplosa insieme alla sua squadra, ai suoi amici e alla sua famiglia, che prontamente si sono vestiti con la maglietta celebrativa. Poi il podio dove ha sollevato il trofeo dedicato al campione italiano e dopo la conferenza stampa, dove le sue parole hanno risuonato come un possibile ritiro.

In realtà più volte Pirro ha sottolineato che per pensare all’anno prossimo c’è tempo, ma la verità è che il pilota con il #51 potrebbe valutare un ritiro dalle corse per dedicarsi a totalmente al suo ruolo di collaudatore Ducati, oppure appendere il casco al chiodo del tutto e dedicarsi alle sue attività extra pista.

Quella vittoria scritta nel destino

Michele si è costruito con il tempo, dalle piccole categorie fino alla MotoGP. Dalla 125cc con Aprilia e Honda, fino alla Ducati che lo ha cercato per la sua esperienza e per la sua duttilità e con la quale ha sviluppato i progetti attuali e vincenti della casa di Borgo Panigale.

L’acuto di Michele è arrivato in Moto2 vestendo i colori di una squadra speciale: il Team Gresini. Il 2011 è stato il suo anno più proficuo nel motomondiale. In quella stagione per il pilota romano arrivò il primo podio a Donington e la prima vittoria a Valencia, un trionfo molto speciale.

Nella gara precedente in Malesia perse la vita Marco Simoncelli, pilota di Gresini in MotoGP. Nel Gran Premio successivo, l’ultimo della stagione, Pirro vinse la sua prima gara nel motomondiale, come pilota Moto2 del team di Fausto e con gli stessi colori del Sic.

Sembrava scritto nel destino. Michele portò quel 58, che aveva sul casco, sul gradino più alto del podio, ancora una volta, lì dove Marco sarebbe dovuto salire negli anni a venire.

Nel 2012 ebbe l’occasione di salire in MotoGP, restando nel team Gresini con una  FTR MGP12, moto che sottostava ai regolamenti CTR, con concessioni speciali. Il suo miglior risultato fu un quinto posto a Valencia.

Michele Pirro, l’ascesa con Ducati

Dal 2013 per Pirro iniziò una nuova avventura. Ducati lo ingaggiò come pilota collaudatore, per uscire da una situazione tecnica di crisi, divenuta ormai un vortice. In quegli anni la casa di Borgo Panigale si stava ristrutturando per tornare al vertice e scelse Michele come figura chiave del suo progetto.

Nel 2013 Pirro iniziò a correre anche nella categoria SBK del Campionato Italiano Velocità, sempre con Ducati. Un rapporto che ha dato tanto a Michele, ma anche in cui lui si è speso in prima persona, mettendoci tutto se stesso per riportare la Rossa ad essere una casa vincente.

Pirro è considerato uno dei piloti chiave per la competitività di oggi della Desmosedici. Ha preso un progetto lontano da quello del presente e anno dopo anno lo ha migliorato e fatto crescere insieme ad ingegneri e piloti. Un collaudatore affidabile e un pilota con una sensibilità unica.

Il suo apporto è stato fondamentale anche per la Panigale V4, che ha permesso a Bautista di vincere due titoli mondiali in SBK e a Ducati di tornare al vertice del mondiale delle derivate di serie. La moto con cui ha dominato nel CIV e con cui ha preso parte ad alcune tappe della WorldSBK.

Con Ducati si è consacrato come pilota, ma anche come uomo squadra. I due progetti su cui ha lavorato, Desmosedici GP e Panigale V4 sono precursori nelle tecnologie portate in pista. Due modelli di moto che poi sono stati presi ad ispirazione da tutti i competitor.

Come lui stesso ha detto: «Penso sia l’ultimo titolo del Pirro giovane, vedremo il Pirro vecchio come andrà». Magari il “Pirro vecchio” avrà voglia di godersi più la famiglia o di dedicarsi ad altro, riducendo l’impegno in moto. Gli sforzi mentali e fisici aumentano ogni anno di più, ma se la fiamma non si spegne, sarà difficile togliere Michele dalle corse.

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