MotoGP
Il 2024 di…Ducati! GP24 strepitosa con Martin e Bagnaia, meno con Bastianini e Morbidelli
Il 2024 di Ducati ha visto Jorge e Pecco assoluti mattatori. Entrambi hanno vinto nettamente lo scontro con i loro compagni di squadra.
Tutti noi abbiamo ancora negli occhi la bellissima stagione che ci hanno regalato Jorge Martin e Francesco Bagnaia. I due alfieri della Ducati ci hanno regalato un bellissimo 2024, dalla prima all’ultima gara, senza esclusione di colpi. Loro due sono riusciti a sfruttare al massimo il potenziale di una GP24 semplicemente strepitosa. I loro compagni di squadra però, non sono riusciti a fare altrettanto.
Un’altra lotta tra Ducati ha caratterizzato il 2024
In questa stagione, la casa di Borgo Panigale ha consolidato un dominio che ormai dura dal 2022. Anche nel 2024, così come nel 2023, il focus principale è rimasto tutto il tempo sulla lotta tra 2 dei suoi piloti ufficiali. Martin e Bagnaia hanno dato vita ad una stagione bellissima, con Pecco che ha provato per tutto l’anno a difendere il suo numero 1, ma è stato costretto ad arrendersi al termine dell’ultimo GP.
Nonostante la sconfitta in pista, il 2024 di Bagnaia non può essere giudicato negativamente. Le 11 vittorie conquistate su 20 gare della domenica, che diventano 18 considerando le Tissot Sprint, parlano da sole. Un ruolino di marcia che, al netto dei diversi errori commessi dal pilota torinese, nel 99% dei casi assicura la vittoria del mondiale. Quest’anno però non è stato sufficiente e così Bagnaia, con i suoi 498 punti, è arrivato 2°.
Meglio di lui ha fatto Jorge Martin. Il pilota spagnolo ha portato a termine una stagione in cui, oltre ad una grandissima velocità, ha mostrato una costanza clamorosa. Per lui, oltre alle 10 vittorie complessive, di cui 3 ottenute la domenica, sono arrivati solo 4 ritiri. Delle 36 gare portate a termine, ben 32 lo hanno visto salire sul podio. Un cammino quasi perfetto, grazie a cui ha collezionato 508 punti, 10 in più del rivale.
Bastianini in ombra, non bene Morbidelli
L’altro lato del 2024 di Ducati mostra invece le prestazioni di Enea Bastianini e Franco Morbidelli. Il pilota romagnolo ha cercato a tratti di tenere il passo dei piloti in lotta per il titolo, che però sono stati semplicemente più veloci. Una stagione resa ancora più amara dall’aver perso il 3° posto nel mondiale ai danni di Marc Marquez, proprio colui che, nel 2025, lo sostituirà nel team ufficiale. Peccato, perché il weekend di Silverstone, unito alle vittorie ottenute a Misano e a Buriram, sono stati gli unici veri lampi del suo talento. Ha chiuso la stagione 4° con 386 punti.
Stagione negativa anche per Morbidelli. La sua stagione è cominciata in salita, con un brutto infortunio che gli ha fatto saltare tutti i test invernali. Dopo i primi weekend passati a rincorrere, per via di un comprensibile ritardo nei confronti dei colleghi, ha comunque faticato molto ad ingranare. La seconda parte della stagione ha visto dei passi in avanti da parte di Morbidelli, con diversi piazzamenti tra i primi 5 e un podio nella Tissot Sprint di Misano. Considerando il potenziale della moto, poteva sicuramente fare qualcosina in più. Il suo 2024 si è concluso con 173 punti e il 9° posto in classifica.
Cosa aspettarsi dal 2025?
Dalla prossima stagione, le strade di Ducati e Pramac Racing si separeranno. La squadra di Paolo Campinoti si unirà al progetto Yamaha, con la speranza di riportare lo storico marchio giapponese dove merita di stare. La consapevolezza di essere il team campione del mondo aiuterà Pramac ad affrontare questa avventura con maggiore orgoglio. L’esperienza di queste ultime due stagioni, dove è sempre stata al vertice della MotoGP, gioverà sia a loro che alla casa di Iwata.
Per quanto riguarda invece il team di punta di Borgo Panigale, l’unico target deve essere quello di riprendersi il titolo appena perso. La scelta di affiancare Marc Marquez a Francesco Bagnaia, sacrificando Martin, Bastianini e Pramac, volge in quella direzione. Ducati Lenovo parte come favorito numero 1 e non potrebbe essere altrimenti, considerando che schiererà in pista ben 11 titoli mondiali piloti complessivi.