MotoGP
Rivoluzione Ducati per il 2027? Incerto il futuro di Marquez, Bagnaia e Tardozzi
Ducati potrebbe essere protagonista di una rivoluzione per il 2027. Marquez e Bagnaia potrebbero lasciare il team, così come Davide Tardozzi
La rivoluzione Ducati 2027 potrebbe essere la più ampia e delicata degli ultimi anni, per l’azienda di Borgo Panigale. Nel giro di pochi mesi la squadra campione del mondo si troverà a decidere il futuro dei suoi piloti di punta, ridefinire una parte di leadership interna, con Davide Tardozzi che potrebbe ritirarsi, e affrontare il passaggio alle nuove moto 850cc. Tutto contemporaneamente.
Quello di Marc Marquez sarà il rinnovo più complesso di sempre
Il nodo centrale è Marc Marquez. Dopo aver conquistato il titolo 2025, il catalano è tornato uno dei piloti più richiesti della MotoGP. Il suo contratto, firmato per il biennio 2025-2026, prevede un ingaggio base di circa 3 milioni di euro e bonus molto elevati legati ai risultati, che lo hanno riportato su livelli economici da top rider.
I colloqui per il rinnovo sono iniziati settimane fa, prima del tour asiatico del 2025, e sarebbero proseguiti anche nei giorni del rientro a Valencia dopo l’infortunio. Secondo quanto riportato da Motorsport.com, Marquez avrebbe espresso la volontà di restare fino al 2028, mentre Ducati considera prioritaria la sua permanenza.
Il problema sarebbe economico. Le vendite internazionali non sono ai livelli degli anni precedenti, soprattutto nei mercati USA e Cina, complicate dalle politiche tariffarie recenti. Il gruppo Audi, proprietario di Ducati, ha imposto un rallentamento dei costi di gestione, che rimarrà valido anche nel 2026, quando andranno firmati i contratti del ciclo 2027-2028.
Una situazione che limita il margine finanziario disponibile per soddisfare le richieste del nuovo campione del mondo. Marquez, dopo diversi anni con ingaggi nettamente inferiori rispetto agli anni in Honda, vorrebbe tornare a quei livelli. Avrebbe chiesto 20 milioni. Che Ducati vorrebbe trattare al ribasso.
Marc Marquez in griglia di partenza a Mandalika (© Ducati)
Bagnaia in bilico: la prima grande incognita
Il rinnovo di Marquez condiziona direttamente quello di Francesco Bagnaia, reduce dalla stagione più difficile della sua carriera in MotoGP. L’italiano ha dichiarato più volte di voler restare fino al ritiro: «La mia intenzione è rinnovare e chiudere la carriera in Ducati». Ma perché questo accada devono verificarsi due condizioni:
- un miglioramento significativo delle prestazioni nel 2026;
- una disponibilità a rivedere al ribasso le richieste economiche.
Se uno dei due elementi dovesse mancare, l’equilibrio verrebbe meno. E gli scenari alternativi non mancano.
Due possibilità appaiono realistiche per Bagnaia dal 2027:
- un passaggio alla Ducati VR46, che potrebbe diventare un team semi-ufficiale di altissimo livello nella nuova era regolamentare;
- una trattativa con Yamaha, impegnata nel rilancio tecnico e potenzialmente interessata a un pilota di altissimo profilo.
Una mossa di questo tipo sarebbe uno dei cambi più significativi da quando Ducati passò dalla leadership di Dovizioso al progetto imperniato su Bagnaia.
Francesco Bagnaia a Misano (© Ducati)
Il dopo Tardozzi: da lì partirebbe la rivoluzione Ducati er il 2027
Parallelamente ai rinnovi dei piloti, Ducati si prepara a un cambiamento storico ai vertici. Secondo indiscrezioni, Tardozzi sarebbe vicino al ritiro al termine del 2026, chiudendo la sua gestione proprio nella stagione conclusiva delle MotoGP 1000cc.
Tardozzi guida la squadra dal 2014 e ha accompagnato Ducati dalla ricostruzione alla dominazione, passando attraverso i titoli di Bagnaia (2022 e 2023) e Marquez (2025). Il suo successore naturale sarebbe Michele Pirro, storico collaudatore della casa, uomo chiave nello sviluppo della Desmosedici e già parte della struttura tecnica interna.
Con Nicolò Bulega pronto a subentrare nel ruolo di test rider, Pirro sarebbe libero di assumere la direzione sportiva dal 2027. Anche se in realtà non è solo il pugliese uno dei possibili candidati. Sembra ci sia una rosa di tre nomi papabili. Secondo alcune indiscrezioni, gli altri due indiziati sarebbero il bicampione del mondo Manuel Poggiali e l’attuale team manager Gresini Racing Michele Masini.
Davide Tardozzi (© Ducati Corse)
Ducati verso la rivoluzione nel 2027. Un progetto da ridisegnare
Il 2027 potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova era Ducati, caratterizzata da:
- una leadership interna rinnovata, con Pirro al timone e un possibile riassetto dell’area tecnica;
- un mercato piloti completamente aperto, con Marquez da blindare, Bagnaia da ricollocare o confermare e Acosta da contendere alle rivali;
- una moto tutta nuova, costruita sulle regole 850cc che cambieranno peso, potenza e filosofia dello sviluppo.
L’obiettivo è evitare uno shock strutturale in un momento di transizione tecnica e sportiva. Il rischio, al contrario, è quello di vedere una Ducati vincente entrare in un ciclo di instabilità, proprio mentre Yamaha, Honda, KTM, Aprilia, stanno riorganizzando in profondità i propri progetti.
Il 2027, insomma, potrebbe essere l’anno che definisce il prossimo decennio della MotoGP. E Ducati, per la prima volta dopo anni di controllo assoluto, si troverà in condizione di creare alcune discontinuità. Nel 2027 potrebbe esserci una vera e propria rivoluzione in Ducati.

