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Rottura tra Marquez e Red Bull: la legge degli sponsor

La fine del rapporto storico tra Marc Marquez e la Red Bull era inevitabile. L’azienda austriaca è in conflitto con uno sponsor Ducati.

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Marc Marquez dopo la Pole Position ottenuta ad Aragon 2024
Marc Marquez (© Red Bull Content Pool)

Una delle notizie più eclatanti degli ultimi giorni all’interno del circus della MotoGP è quella della rottura tra Marc Marquez e Red Bull. Il noto marchio di bibite energetiche ha seguito lo spagnolo per tantissimi anni, tant’è che l’annuncio di Marc è arrivato proprio in un evento organizzato dalla stessa Red Bull, a cui ha partecipato anche Max Verstappen. L’interruzione di questo rapporto era però inevitabile, per via dei nuovi sponsor, anzi, uno in particolare, con cui Marquez avrà a che fare dalla prossima stagione.

Monster e Red Bull: marchi incompatibili

Così come Marquez ha avuto per tantissimi anni il supporto di Red Bull, Monster segue e continuerà seguire la Ducati. Proprio da qui nasce il conflitto che ha costretto Marquez a porre fine al suo contratto con l’azienda austriaca. Monster e Red Bull fanno parte dello stesso mercato, quello degli energy drink.

Per questo motivo, Monster ha tassativamente proibito a Marc di correre con patch di Red Bull sulla sua tuta o, peggio ancora, sulla moto. Cosa che invece non accadrà, per esempio, con un altro sponsor importante del pilota spagnolo: Estella Galicia. Questo marchio, che rappresenta un’importante azienda di birre spagnola, non è in conflitto con Monster.

La riconoscenza di Marquez

Proprio in occasione di questo evento organizzato da Red Bull qualche giorno fa, Marquez ci ha tenuto a fare un altro annuncio. Il pilota spagnolo ha dichiarato infatti che, per rispetto del marchio che l’ha supportato fin qui, non avrà un altro sponsor personale durante la sua avventura con la Ducati ufficiale. Quindi nessun altro colmerà il vuoto lasciato da Red Bull.

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Marc Marquez durante i primi test con il team ufficiale (© Ducati)

Nonostante questo, ovviamente, Marquez potrà contare su molte altre risorse. Oltre ad altri sponsor personali, come la già citata Estrella Galicia, ci saranno tutti quelli del pianeta Ducati, tra cui la stessa Monster. Resta il fatto che il gesto di Marc sottolinea quanto questa separazione non sia stata vissuta nemmeno da lui a cuor leggero. Red Bull ha infatti accompagnato il pilota Ducati per tutto l’arco della sua carriera.

Pure nella passata stagione, visto che Marc, correndo per un team satellite di Ducati, non aveva alcun tipo di legame con Monster.

La dura legge degli sponsor

Nella storia del motomondiale, e degli sport in generale, la questione relativa agli sponsor è molto importante. Ormai i piloti più forti, così come i calciatori e tutti gli altri sportivi di livello, sono delle vere e proprie aziende. Persone che però spesso si ritrovano a dover sottostare, anche sotto questo punto di vista, a delle regole ben precise dettate dalla squadra di appartenenza.

Il potenziale giro di soldi che può portare un pilota di MotoGP è gigantesco, soprattutto se si chiama Marc Marquez. Motivo per cui Monster, in rappresentanza di Ducati, si è dovuta cautelare in questo modo. Se infatti lo spagnolo avesse continuato a rappresentare l’azienda austriaca, avrebbe recato un grosso danno allo sponsor della casa di Borgo Panigale.

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Il logo Monster compare su tute e moto dei piloti ufficiali (©Ducati Corse)

Essendo appartenenti allo stesso mercato, Red Bull e Monster hanno lo stesso target di clienti. Privando a Marc la possibilità di portare il logo degli austriaci, Monster si garantisce la possibilità di avere un elemento prezioso per il proprio mercato, togliendolo alla concorrenza. Rimanendo in tema di motorsport, proprio Monster ha già una collaborazione aperta con Lewis Hamilton. Lui e Marquez sono attualmente il meglio del motorsport in quanto a successi nelle griglie attuali.

E occhio alle mancanze di rispetto

Rappresentare uno sponsor significa anche condividerne in automatico i valori. Nessuna azienda può permettersi di collaborare con personaggi che rischiano di ledere la propria immagine. Anche perché, come detto, i volti scelti, soprattutto quando compaiono settimanalmente nelle tv di tutto il mondo, hanno un grosso peso.

Manu Gonzalez, ad esempio, per colpa di una leggerezza clamorosa, ha rischiato il licenziamento nel finale di questo 2024. Il pilota spagnolo ha corso l’ultima stagione in Moto2 con Gresini, il cui principale sponsor, QJ Motor, è cinese. Sulla griglia di partenza del GP di Motegi, Gonzalez ha indossato un Hachimaki, fascia di tessuto da indossare attorno alla testa tipica della cultura giapponese. Peccato che, tra i vari significati di quella fascia, ci sia anche la repressione dei paesi nemici, tra cui la stessa Cina.

Il gesto è stato giudicato talmente grave da far mobilitare subito i vertici di QJ Motor, che hanno chiesto immediatamente il licenziamento di Gonzalez, come sottolineato anche da una nota ufficiale. Per via di questa controversia, il team aveva deciso di togliere momentaneamente lo sponsor cinese fino a fine stagione, mentre si svolgevano le discussioni per capire se c’erano margini per portare avanti la collaborazione.

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