Formula 1
F1 risponde alle critiche sulla regia internazionale: «Dobbiamo raccontare l’intero evento»
Dopo le critiche di Alonso e Sainz sulla regia, il direttore delle trasmissioni di F1 risponde: «Il nostro obiettivo è raccontare la gara con onestà»

Negli ultimi Gran Premi la Formula 1 è finita al centro di un piccolo caso mediatico. La gestione delle comunicazioni radio e delle immagini trasmesse in TV è stata oggetto di critiche da parte dei tifosi e di alcuni piloti, con la regia internazionale della F1 che è stata accusata di dare troppa enfasi a frasi decontestualizzate e poca attenzione alle vere dinamiche di gara.
In un’intervista esclusiva concessa a Motorsport.com, Dean Locke, direttore di broadcast e media, ha risposto alle critiche, difendendo l’operato del suo team.
F1, Alonso e Sainz contro la regia internazionale di F1: le critiche dopo il GP Singapore
A guidare il fronte dei piloti sono stati Fernando Alonso e Carlos Sainz. Durante il GP di Singapore, lo spagnolo dell’Aston Martin aveva manifestato irritazione dopo un pit stop lento e, ricevendo troppe comunicazioni via radio, aveva ironizzato: “Se mi parli ogni giro, stacco la radio.” L’episodio, trasmesso integralmente in diretta, era subito diventato virale. Nei giorni successivi Alonso aveva commentato su X con tono sarcastico: «Conquistata la pole per la trasmissione privata delle radio, ora sistemiamo la copertura principale e mostriamo l’azione in pista ai tifosi!».
Le critiche del due volte campione del mondo sono poi proseguite in Messico, dove ha lamentato la mancanza di immagini che mostrassero i tagli alla prima curva. «Speriamo che trasmettano anche questo, o la curva uno e due non le abbiamo viste?», aveva detto a caldo – parole che, ironia della sorte, non sono mai andate in onda.

Fernando Alonso in pista a Singapore (© Aston Martin)
Anche Carlos Sainz ha espresso perplessità sulla regia, lamentando dopo Singapore una copertura eccessivamente focalizzata su celebrità e momenti extra-pista, a discapito dell’azione in gara. Lo spagnolo aveva compiuto cinque sorpassi, quasi tutti assenti nel feed internazionale.
Dean Locke risponde: «Non siamo un megafono dei piloti»
A chiarire la posizione di Formula 1 è intervenuto Dean Locke, direttore di broadcast e media, in un’intervista esclusiva concessa a Motorsport.com.
«Abbiamo la responsabilità di raccontare la storia in modo corretto e onesto», ha spiegato Locke. «Fernando è straordinario in macchina, ma non siamo la sua portavoce. Dobbiamo evitare rappresentazioni fuorvianti: il nostro compito è far vivere la gara ai tifosi, non amplificare polemiche o fraintendimenti.»
Locke ha anche ricordato come talvolta i piloti non conoscano il contesto completo delle proprie comunicazioni radio. «Ci sono momenti in cui un commento critico verso la squadra nasce dall’adrenalina del momento. Il nostro dovere è proteggere i piloti da un uso distorto delle loro parole.»
Locke ha risposto anche a Sainz. Pur comprendendo le critiche, ha ridimensionato il caso: «Durante quella gara abbiamo mostrato solo tre inquadrature fuori pista, e mai durante l’azione. Fa parte del racconto complessivo: F1 non è solo ciò che accade in pista, ma anche l’atmosfera, il pubblico, il contesto unico di ogni circuito. Monza, Austin o Abu Dhabi hanno un’identità visiva inconfondibile: sarebbe un errore ignorarla.»
Feedback e innovazione tecnica
Il responsabile dei broadcast ha inoltre rivelato che i contatti diretti con piloti e team non sono frequenti, ma che la FIA aveva organizzato un briefing per spiegare il funzionamento della selezione delle radio. «Abbiamo voluto far capire che non c’è alcuna intenzione di manipolare o censurare. Cerchiamo di proteggere la loro immagine, non di danneggiarla.»
Sul piano tecnico, Locke ha ricordato le innovazioni introdotte per migliorare la narrazione: come la modalità picture-in-picture per seguire più duelli in contemporanea, e le nuove grafiche che permettono di raccontare meglio le fasi concitate della qualifica.
«Il nostro obiettivo resta sempre l’azione in pista,» ha concluso Locke. «Ma dobbiamo anche offrire una visione d’insieme: la Formula 1 è competizione, ma anche spettacolo globale. Più ricca è la storia che raccontiamo, più coinvolti saranno i tifosi.»









